Roald Dahl, scrittore, sceneggiatore e aviatore britannico, conosciuto soprattutto per i suoi romanzi per l'infanzia, soleva ripetere che la stessa acqua bollente che ammorbidisce la patata indurisce l’uovo. Bisogna sempre guardare le cose da diversi punti di vista, insomma. Soprattutto in questi anni, in cui stiamo vivendo quella che alcuni osservatori considerano “la Quarta Svolta”, che non si rivela gradualmente, ma ti travolge all’improvviso quando finalmente inizi a comprenderne lo schema. La crisi della Quarta Svolta sarebbe iniziata con il crollo di Lehman Brothers nel 2008 ed oggi saremmo nell’inverno di questo ciclo storico, e se pensiamo che gli ultimi anni siano stati caotici, beh, non abbiamo ancora visto niente. La storia non si muove in linea retta. Respira, pulsa, si alterna attraverso stagioni prevedibili come l’inverno che segue l’autunno: William Strauss e Neil Howe scoprirono questo schema nel 1997. Come un orologio, ogni 80 anni circa, il mondo affronta una crisi esistenziale che minaccia di distruggere tutto ciò che pensavamo fosse permanente. Neil Howe e William Strauss sono studiosi americani che hanno lavorato su una teoria ciclico - generazionale della storia, enunciata nel libro “The Fourth Turning”, che ad oggi individua quattro cicli terminati nel 1783 con la fine della guerra d’Indipendenza; nel 1865 con fine guerra di Secessione; nel 1945 con la fine della II guerra Mondiale; e nel 2025 con gli eventi che stiamo vivendo. All’interno di ogni ciclo si trovano poi 4 “svolte”, che contrassegnano periodi generazionali di 20 anni, la Quarta Svolta di ogni ciclo termina storicamente con un evento catastrofico che dà inizio ad un nuovo ciclo. Jeff Thomas, su International Man, scrive che una Prima Svolta è sempre un periodo di rinnovamento; quella in cui è finita una crisi storica. Il popolo è stato all’altezza della situazione, ha respinto la tirannia e ha vinto la tribolazione sociale, politica ed economica. Dopo averlo fatto, crea un rinnovamento, basato sul duro lavoro, sulla responsabilità personale e sull’integrità morale. Pensiamo alla Prima Svolta americana del ciclo più recente: l’euforia post-Seconda guerra mondiale che ha causato il baby boom, iniziata nel 1946 e terminata idealmente con l’assassinio di John Kennedy nel 1963. Una Seconda Svolta si sarebbe verificata una generazione dopo, quando le conquiste della prima svolta hanno portato prosperità, stabilità ed autoindulgenza. In questa svolta potremmo collocare il risveglio del “68”. Nella Terza Svolta, ancora una generazione dopo, si instaura il compiacimento. Politicamente, gli individui definiti sociopatici tendono prendere il potere, sostituendo la generazione più anziana di persone responsabili. Tendono ad aumentare le tasse e la spesa pubblica in ogni modo, qualsiasi scusa è buona pur di impadronirsi di un maggiore potere sulla popolazione. L’ultima Terza Svolta si sarebbe aperta con il trionfante individualismo proprio dell’edonismo reaganiano e finita con una pervasiva sfiducia nelle istituzioni e nei leader. Poi, con la Quarta Svolta, ancora una generazione dopo, preso il potere, i sociopatici cercano il potere totale: l’eliminazione di tutte le libertà, che devono essere sostituite da un governo totalitario. La Quarta Svolta del ciclo precedente è iniziata con il crollo del mercato azionario del 1929 ed è culminata con la Seconda guerra mondiale, mentre siamo probabilmente alla fine di quella iniziata con la crisi finanziaria del 2008-2009. Poco importa se le scuse addotte dai leader politici sono controllo climatico, equità razziale, Cbdc (le monete digitali emesse dalle banche centrali), cancellazione della cultura, non possedere nulla, Id digitali, transumanesimo, obblighi vaccinali o un Green New Deal, l’obiettivo è sempre lo stesso: il dominio totale di plutocrati senza scrupoli. In ogni Quarta Svolta, coloro che sono più riflessivi e lungimiranti inizieranno a capire lo stratagemma, ma si ritroveranno pesantemente criticati da tutti. I media faranno tutto ciò che è in loro potere per prendere a schiaffi coloro che denunciano la classe dirigente. “Ma più precisamente - scrive Gold and Geopolitics su Substack - la maggior parte della popolazione rimarrà dormiente e resisterà strenuamente al risveglio. Il gruppo che cambierà le sorti è il gruppo che possiamo definire l’uomo comune,che decide di dover spegnere la tv e fare qualcosa. Non è un leader, ma è un falegname, un camionista, un contadino”. Strauss e Howe predissero nel 1997 che intorno al 2005 una scintilla avrebbe innescato un clima di crisi. Suggerirono che avrebbe potuto essere “inquietante come un crollo finanziario, ordinaria come un’elezione nazionale, o banale come un Tea Party”. E ci riuscirono. La crisi finanziaria del 2008 non fu solo un’altra recessione: fu il momento in cui l’ordine globale del secondo dopoguerra iniziò la sua spirale di morte. Ma la crisi finanziaria è stata solo il catalizzatore. Ciò che rende questa una Quarta Svolta non è la causa immediata, ma il crollo completo che ne consegue. Guardatevi intorno. Ogni istituzione di cui un tempo gli occidentali si fidavano – governo, media, mondo accademico, medicina, forze dell’ordine, agenzie di intelligence – ha subito un catastrofico crollo della reputazione. Non stiamo passando a un nuovo ordine, ma al disordine: molteplici centri di potere in competizione tra loro, con visioni del mondo incompatibili e nessun egemone abbastanza forte da imporre regole. Le due maggiori minacce all’egemonia americana hanno deciso che è meglio stare insieme che separate. La Cina ha bisogno delle risorse e della tecnologia militare russe. La Russia ha bisogno dei mercati e della produzione cinese. Entrambe devono spezzare l’egemonia americana. I loro arsenali nucleari, la loro capacità industriale e la loro posizione geografica combinati li rendono essenzialmente incontenibili e insanabili. Mentre noi ci siamo concentrati sulle divisioni interne, loro hanno accumulato oro, costruito sistemi di pagamento alternativi e creato un ordine mondiale parallelo che non ha bisogno di dollari o Swift: l’acqua trova sempre una via. Ma la perdita più devastante dell’Occidente non è monetaria o militare, ma morale. “Non siamo i buoni. Siamo solo un’altra potenza, che gioca allo stesso gioco brutale, mentre pretende che tutti fingano il contrario” scrive Gold Geopolitics. Sulla base degli schemi storici e delle traiettorie attuali, questa Quarta Svolta si risolverà tra il 2028 e il 2033. Ma risoluzione non significa ritorno alla normalità, significa trasformazione in qualcosa di irriconoscibile. Entro il 2035, l’America seguirà la strategia sovietica: non un crollo violento, ma una dissoluzione esausta. Il dollaro verrà sostituito da valute regionali o Bitcoin. L’esercito si dividerà in milizie statali. Il governo federale manterrà le ambasciate e negozierà trattati, ma non avrà alcun potere interno. Non sarà necessariamente una guerra civile, potrebbe essere un divorzio civile. Caotico, costoso, ma meglio dell’alternativa. La crisi potrebbe catalizzare un autentico rinnovamento con riforme radicali ma necessarie: una convenzione costituzionale che aggiorni il nostro sistema operativo del XVIII secolo per una realtà del XXI secolo, un ripristino monetario che include un giubileo del debito e una moneta solida, un sistema sanitario che fornisca effettivamente salute anziché profitti, un sistema educativo che insegni competenze anziché ideologie e un sistema politico che rappresenti le persone anziché i suoi donatori. La tecnologia potrebbe essere sfruttata per la liberazione piuttosto che per il controllo; l’intelligenza artificiale open source infrangere i monopoli aziendali; le reti mesh smantellare gli stati di sorveglianza, le criptovalute smantellare le banche centrali; la stampa 3D rompere le dipendenze dalla catena di approvvigionamento; l’energia da fusione pulita e illimitata rompere la scarsità di risorse. La Quarta Svolta terminerà, probabilmente intorno al 2035. Sarai un sopravvissuto che ha contribuito a plasmare il nuovo ordine o una vittima che non l’ha fatto. La scelta, ed è una scelta, è tua.
Raffaella Vitulano

