Mercoledì 30 aprile 2025, ore 23:45

Bruxelles 

L’Ue lancia piano per la nuova Pac: sostegno mirato al reddito 

Nella prossima Politica agricola comune i pagamenti diretti saranno "più mirati" verso gli agricoltori che "ne hanno maggiormente bisogno", con una particolare attenzione alle "aree soggette a vincoli naturali, ai giovani, ai nuovi agricoltori e alle aziende miste". Lo assicura la Commissione Ue nella Visione strategica per il futuro dell'agricoltura, che getta le basi anche per la futura Pac post 2027. Per rendere più mirato il sostegno al reddito, al vaglio di Bruxelles ci sono degressività e capping - misure che, di fatto, consentono di fissare un tetto ai pagamenti diretti - "tenendo conto delle diverse realtà strutturali e settoriali degli Stati membri", si legge nella comunicazione.

Nell'idea della Commissione europea tutti gli agricoltori continueranno a beneficiare degli eco-schemi, "che saranno razionalizzati e semplificati", e del sostegno agli investimenti e gli strumenti di gestione delle crisi e dei rischi. I pagamenti diretti, primo pilastro della Pac, andranno invece meglio redistribuiti. "Emerge con chiarezza che i pagamenti diretti hanno risorse limitate, quindi devono essere meglio indirizzati a coloro che ne hanno più bisogno e questa è una domanda chiave che dovremmo chiarire: chi sono le persone e le aziende agricole che hanno più bisogno", ha spiegato il commissario europeo all'agricoltura, Christophe Hansen, in una intervista a un gruppo di media internazionali, a margine della presentazione della visione strategica per l'agricoltura.

Il documento getta le basi per la futura Pac post 2027.Imperativo "riequilibrare il sostegno", ha ammonito Hansen, soprattutto "perché non siamo sicuri delle dimensioni esatte del prossimo bilancio Ue a lungo termine, della sua struttura, anche della quantità disponibile per l'agricoltura", ha osservato. Un tetto ai pagamenti diretti per poi attivare la redistribuzione e la degressività sono gli strumenti al vaglio della Commissione europea anche se, fanno notare da Palazzo Berlaymont, si tratta di misure che Bruxelles aveva già provato a inserire nell'attuale Pac e che poi sono state bocciate dagli Stati membri.

Promessa inoltre maggiore flessibilità estesa agli agricoltori mentre l'attuale sistema di condizionalità - ovvero le buone pratiche agricole per accedere alle risorse - sarà semplificato per una Pac più "orientata agli incentivi". "Un reset pragmatico basato su analisi pertinenti e osservazioni fondate che propone un ambizioso catalogo di filoni di lavoro futuri.

"Consideriamo positivo il richiamo del Commissario Christophe Hansen, sull'importanza di sostenere l'attrattività del lavoro agricolo e il ricambio generazionale nel settore anche lavorando su salari e pensioni, si tratta di priorità che stiamo avanzando da tempo a tutti i livelli di interlocuzione con le parti datoriali e le istituzioni, deve essere chiaro però che non bastano i buoni propositi, servono strumenti concreti e sostenibili che consentano di debellare il lavoro nero, che ad esempio in Italia secondo l'Istat è al 34% nel settore, e che sfavoriscano la concorrenza sleale e le speculazioni sulla pelle dei lavoratori, pertanto la riforma della Pac dovrà confermare la condizionalità sociale e renderla operativa in tutti i Paesi Ue", ha affermato il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, commentando la presentazione della Vision for Agriculture and Food da parte del Commissario Ue all'Agricoltura e del vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto.

Rodolfo Ricci
 

( 20 febbraio 2025 )

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