Dopo la Polonia, Copenaghen guiderà il prossimo semestre di presidenza del Consiglio Ue a partire da domani. Uno degli assi portanti della presidenza sarà la promozione di una transizione energetica verde che non comprometta la competitività delle imprese europee. E le priorità della Danimarca alla guida dell'Ue "saranno incentrate in generale sulla semplificazione: vogliamo un settore dell'agricoltura e pesca più competitivo e dobbiamo farlo in modo più semplice. Oggi abbiamo molte leggi che contraddicono alcuni dei nostri obiettivi politici. Dobbiamo migliorare la regolamentazione in generale e dobbiamo farlo anche nell'ottica di aumentare la competitività del settore stesso", ha detto nei giorni scorsi il ministro dell'agricoltura della Danimarca, Jacob Jensen, al suo arrivo al Consiglio Ue Agrifish.
Rispondendo a una domanda, Jensen ha confermato che buona parte del lavoro di semplificazione sarà orientato sulla nuova Pac. "Vediamo che gli agricoltori chiedono maggiore flessibilità e vogliono anche raggiungere gli obiettivi politici, ma questo ha anche a che fare con il quadro" regolatorio "che noi diamo loro, quindi anche in questo caso vediamo un potenziale di semplificazione e di migliore regolamentazione". Poi, "il fatto che la premier danese Mette Frederiksen abbia segnalato che il Paese non vuole più far parte del gruppo dei 'frugali' significa, in sostanza, che lei e il mio governo non vogliono iniziare i negoziati sul bilancio stando nell'angolo con altri pochi Stati a dire sempre di no", ha sottolineato il rappresentante permanente danese presso l'Ue Carsten Gronbech-Jensen intervenendo a un evento dell'European Policy Centre a Bruxelles.
Le sfide che l'Unione europea deve affrontare, quelle geopolitiche in particolare, sono tali che non è questo il modo giusto per iniziare i negoziati, ha spiegato. "Ci impegneremmo sempre per garantire che i fondi del bilancio Ue vengano spesi bene» e con le adeguate priorità", ha spiegato. "Ma non ci sentirete dire che vogliamo un bilancio dell'1%, o che non accetteremo alcun aumento di bilancio e che escludiamo fin dall'inizio fonti di finanziamento come il debito comune". La Danimarca avrà da oggi la presidenza a rotazione dell'Ue. Sul nuovo Quadro finanziario pluriennale l'ambasciatore danese ha detto di attendersi la proposta della Commissione Ue per metà luglio (è nell'agenda provvisoria per il 16 luglio).
"Questo ci permetterà, come presidenza, di avviare i negoziati e di contribuire a stabilire il quadro per le trattative che seguiranno. Speriamo che la Commissione presenti una proposta di riforma sul budget piuttosto ambiziosa, perché credo che sia l'unico modo per andare avanti, se vogliamo un bilancio in grado di affrontare tutte le sfide che ci attendono, in un momento in cui gli Stati membri non hanno soldi", ha affermato. Quanto alla dimensione del nuovo Bilancio pluriennale, il rappresentante permanente danese ha affermato di non attendersi di discutere i numeri concreti durante la presidenza danese. Sarà un passaggio successivo.
In un nuovo ordine internazionale caratterizzato da incertezza, competizione strategica ed economica globale e crescenti livelli di conflitto, la nuova Presidenza di turno ha individuato due principali priorità In primo luogo, un’Europa sicura attraverso un migliore coordinamento tra gli Stati membri e collegamenti più stretti tra le politiche e gli strumenti dell’Ue. In secondo luogo, un’Europa competitiva e verde, rafforzando il Mercato Unico, promuovendo l’innovazione e sviluppando l’Unione del Risparmio e degli Investimenti.
Rodolfo Ricci