L’Europa rappresenta un orizzonte imprescindibile di stabilità, sviluppo e coesione. Con tutti i suoi limiti, l’Unione è stato ed è ancora uno spazio unico di pace e progresso sociale, mentre fuori imperversano potenze contrapposte, guerre, protezionismi, autocrazie. La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, ha aperto i lavori della quarta e ultima tavola rotonda di queste giornate congressuali, dedicata a un tema cruciale: il futuro dell’Europa, le sfide dell’integrazione comunitaria per governare le transizioni e difendere la democrazia. L'Europa "deve rafforzare la propria autonomia strategica - militare, industriale, energetica - per contare davvero e tutelare il suo modello sociale. Non è cinismo, è realismo. La pace, quella vera, si difende. Anche con le armi, come ci hanno insegnato i partigiani". "Siamo e saremo sempre con Kiev - ha ribadito Daniela Fumarola - con la sua coraggiosa battaglia per la libertà e l'autodeterminazione, con tutti i Paesi minacciati da nuovo ordine mondiale che schiaccia democrazia e diritto internazionale. Ma per essere davvero solidali non bastano le belle parole. Serve una politica estera sostenuta da una forza militare".
E’ innegabile che l’Unione europea sia alle prese anche con due grosse priorità: il bilancio pluriennale 2028-2034 e la trattativa sui dazi con il presidente Trump. Sul prossimo Quadro finanziario pluriennale europeo per il 2028-2034 "non c'è una decisione finale. C'è una proposta che inizia il suo iter legislativo e quindi abbiamo tutto il tempo per proseguire in questo confronto, per raggiungere questi obiettivi, per chiarire ancora di più laddove necessario qual è la dimensione finanziaria, che dal mio punto di vista è garantita. Questa proposta ha due elementi: avere maggiore flessibilità e avere maggiore semplificazione. Sono due parole che abbiamo sempre ascoltato e che anche con diverse sfumature ci siamo sempre detti in ogni circostanza", ha sostenuto il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto rispondendo alle molte preoccupazioni sul futuro della Coesione nel prossimo Bilancio Ue, espresse dagli eurodeputati in commissione Regi del Parlamento Europeo.
Sui dazi in verità la trattativa è in corso, "mi auguro che si possa arrivare ad una conclusione positiva, che non sia l'inizio di una guerra commerciale. Le guerre commerciali non fanno bene a nessuno", ha rassicurato il vicepremier e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani. "È vero che l'Europa ha bisogno degli Stati Uniti, ma anche gli Stati Uniti hanno bisogno dell'Europa. Mi auguro - ha proseguito - che anche le parole concilianti del presidente Trump siano la dimostrazione di una reale volontà americana di trovare un accordo non punitivo per l'Europa. Noi dobbiamo continuare a investire e esportare negli Stati Uniti. Mi pare che si vada nella giusta direzione, però trattativa a testa alta, noi sosteniamo il commissario Sefcovic, siamo in continuo contatto con lui".
Sia Pina Picerno, vice presidente del Eurocanera che Vittorio Emanuele Parsi, dell’Università Cattolica di Milano, hanno rilanciato sul ruolo che l’Europa ha nella difesa dello stato di diritto e della democrazia, così "come volevano i nostri padri fondatori". Anche perchè Trump va contro il vecchio ordine mondiale mente la Ue resta più consapevole delle cause che hanno contribuito alla crescita del mondo. Gelsomina Vigliotti, vicepresidente Bei, ha ricordato come La Banca europea per gli investimenti assume prestiti sui mercati dei capitali ed eroga prestiti a condizioni favorevoli per progetti che sostengono obiettivi dell’Ue. Circa il 90% dei prestiti viene erogato all'interno dell'UE. Il denaro non proviene dal bilancio dell’Ue. In pratica la Bei eroga i prestiti superiori ai 25 milioni di euro direttamente. Per prestiti più esigui apre linee di credito per istituti finanziari che a loro volta concedono fondi ai richiedenti.
Infine la chiusura della tavola rotonda: "Bisogna fare dei passi avanti: l'Europa ha bisogno di una politica estera unica e di difesa unica, era il sogno di De Gasperi, ora bisogna compiere dei passi avanti nell'integrazione europea", ha ricordato Tajani. "Bisogna andare avanti e fare delle riforme complessive - ha aggiunto -. Io penso di dare più poteri al Parlamento europeo che oggi non ha il potere di iniziativa legislativa. Poi bisogna avere un unico leader europeo eletto direttamente dai cittadini che sia presidente della Commissione e presidente del Consiglio. Poi chiudere l'epoca del voto all'unanimità che blocca il percorso verso gli Stati Uniti d'Europa. Se l'Europa diventa sempre più federale allora ci sarà la possibilità di avere una politica di difesa unica ed estera unica. Ci vorrà del tempo, non bisogna avere iniziative unilaterali".
Rodolfo Ricci