Le prospettive economiche globali stanno peggiorando, a causa delle elevate barriere commerciali, delle condizioni finanziarie più restrittive, del calo della fiducia e dell'accresciuta incertezza politica: è quanto emerge dall'ultimo economic outlook dell'Ocse, secondo cui questi fattori avranno un impatto negativo sulla crescita. Secondo le prospettive dell'Ocse, la crescita globale rallenterà dal 3,3% nel 2024 al 2,9% sia nel 2025 sia nel 2026. In particolare, la crescita dell'Italia passerà dallo 0,7% del 2024, allo 0,6% del 2025, per poi tornare allo 0,7% del 2026. Si abbassano lievemente le stime di marzo (+0,7% nel 2025 e +0,9% nel 2026).
Nell'Eurozona, prosegue l'organizzazione internazionale nell' Economic Outlook, si prevede un lieve rafforzamento della crescita, dallo 0,8% nel 2024 all'1,0% nel 2025 e all'1,2% nel 2026. Ma oggi, proprio a margine della ministeriale dell'Ocse a Parigi, il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic avrà un faccia a faccia con uno dei due capi negoziatori americani, il diplomatico Jamieson Greer.
Non sarà un incontro semplice dopo l'ennesimo strappo di Donald Trump, che ha annunciato, proprio per il 4 giugno, l'aumento al 50% dei dazi su acciaio e alluminio europei. Una mossa che, ha avvertito la Commissione Ue, "è deplorevole e compromette i negoziati". A Bruxelles, insomma, dopo un breve periodo di relativo dialogo e dopo lo stop dei giudici a Trump sui dazi si è tornati a valutare le possibili contromisure. La risposta dell'Ue ai dazi americani su acciaio e alluminio è di fatto pronta: Palazzo Berlaymont l'aveva congelata proprio per dar spazio al dialogo e rispondendo così alla sospensione delle tariffe a sua volta decisa dal presidente americano a seguito del colloquio con Ursula von der Leyen. Poi l'ennesima giravolta della Casa Bianca.
"Nel caso in cui i nostri negoziati non portino a un risultato equilibrato l'Ue è pronta a imporre contromisure, anche in risposta a questo ultimo aumento tariffario. Stiamo attualmente ultimando le consultazioni per un elenco ampliato di contromisure", ha avvertito il portavoce dell'esecutivo comunitario Olof Gill, aggiungendo: "Se non si raggiungerà una soluzione reciprocamente accettabile, sia le attuali che le eventuali misure aggiuntive entreranno automaticamente in vigore il 14 luglio o prima, se le circostanze lo richiederanno". Oggi l'incontro tra Sefcovic e Greer servirà almeno a fare un pò di chiarezza. Nel frattempo, un team di tecnici della Commissione è partito per Washington per una nuova girandola di colloqui. L'obiettivo politico di Bruxelles non è cambiato: "Vogliamo che i dazi diminuiscano e non aumentino", ha osservato la portavoce Paula Pinho ricordando la proposta dei "zero dazi per zero" messa sul tavolo diverse settimane fa dall'Ue.
Negli Usa, intanto, è diretta anche una delegazione dei Socialisti Ue, guidata dalla presidente del gruppo Iratxe Garcia Perez e della quale fa parte Brando Benifei. Ma in questo caso gli interlocutori saranno perlopiù i Democratici, da Bernie Sanders a Nancy Pelosi. I prossimi giorni saranno decisivi anche per la guerra commerciale tra Usa e Cina. Secondo la Cnbc "entro la settimana" Trump potrebbe avere una telefonata con il presidente Xi Jinping. Il colloquio si inserisce in clima incandescente tra Washington e Pechino, con la prima che nei giorni scorsi ha accusato la seconda di aver violato la tregua di 90 giorni stabilita a Ginevra. Accuse che Pechino ha respinto "con fermezza" definendole "false e irragionevoli".
Rodolfo Ricci