Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, prova ad accelerare l’avvio dei lavori per il Ponte sullo Stretto. Sul fronte delle risorse è in corso un’interlocuzione con l’Europa. Il ponte, ha spiegato una funzionaria della Commissione europea dopo la presentazione della proposta per il prossimo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, essendo un progetto interamente situato in Italia, “non può essere finanziato attraverso il programma Connecting Europe Facility”, che nel prossimo bilancio Ue sarà riservato ai progetti transfrontalieri, “ma rientra nelle reti Ten-T, nella parte nazionale” e per questo potrà essere sostenuto attraverso altri strumenti, come “i fondi nazionali” previsti dai piani di partenariato tra l'Italia e Bruxelles “o il Fondo europeo per la competitività”. L’opera, dunque, potrà contare su finanziamenti comunitari.
Il ministro dei Trasporti, come detto, punta ad accelerare. “Il nostro obiettivo - dice Salvini - è partire con i cantieri per il ponte sullo Stretto entro quest'anno. Ciò significa lavoro e sviluppo”.
Due giorni fa è stato firmato l’accordo di Programma per gli interventi propedeutici e funzionali. L’intesa coinvolge il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministero dell'Economia e delle Finanze, la Regione Siciliana e la Regione Calabria, Rete Ferroviaria Italiana, Anas e Società Stretto di Messina. L’accordo di programma per le opere accessorie è un passo in avanti importante, che definisce e regola gli impegni e i ruoli di tutti i soggetti coinvolti per ottimizzare i tempi di realizzazione del ponte e dei suoi raccordi, come dichiarato dall'ad dello Stretto di Messina Pietro Ciucci. Tra le opere accessorie da realizzare ci sono: il rifacimento del lungomare di Villa San Giovanni; la metro (verranno realizzate sul lato siciliano tre fermate ferroviarie in sotterranea, collegate alle stazioni di Villa S. Giovanni, Reggio Calabria e Messina); le linee ferroviarie, con il completamento dell'alta velocità fra Salerno e Reggio Calabria e alcune opere autostradali. Il tutto in attesa del varo definitivo del progetto da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Varo che arriverà entro la fine di luglio, secondo Salvini.
Oltre al progetto definitivo aggiornato, sono in arrivo i risultati della conferenza dei servizi, le conclusioni della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale e il piano finanziario. Poi si passerà alla progettazione esecutiva per le fasi costruttive e alla dichiarazione di pubblica utilità per gli espropri.
Va ricordato che le opere accessorie giocano un ruolo fondamentale nel progetto complessivo, anche finanziariamente. L'importo relativo alla costruzione del Ponte sullo Stretto, sola opera di attraversamento, è pari a circa il 40% dell'importo totale delle opere, a fronte di un valore totale di investimento indicato nella legge finanziaria 2025 pari a circa 13,5 miliardi di euro.
Oltre metà della cifra complessiva, poco meno di 7 miliardi, viene dal bilancio statale; 4,6 miliardi dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) dell'Amministrazione Centrale; 1,6 miliardi dal Fsc per Sicilia e Calabria, di cui 300 milioni dalla Calabria e 1,3 miliardi dalla Sicilia; 370 milioni arrivano dalle risorse della “Stretto di Messina S.p.A”.
Fin qui le novità rispetto all’avvio dei lavori per la realizzazione del Ponte. Nell’ultimo anno, tuttavia, la maggior parte delle opere pubbliche realizzate sono quelle finanziate con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Pnrr ha dato un contributo cruciale alla tenuta del comparto dell’edilizia, che pure sta vivendo negli ultimi mesi alcune oscillazioni. A maggio 2025, secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito dell'1,4% rispetto ad aprile. L’Istituto di statistica sottolinea, però, che nella media del trimestre marzo-maggio 2025 per la produzione nelle costruzioni la dinamica resta positiva con un aumento dell'1,5% nel confronto con il trimestre precedente.
Su base tendenziale, a maggio l'indice corretto per gli effetti di calendario registra un incremento del 3,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di maggio 2024), mentre l'indice grezzo cresce dello 0,3%. Nella media dei primi cinque mesi del 2025, l'indice corretto per gli effetti di calendario aumenta del 4,0%; nello stesso periodo l'indice grezzo cresce dell'1,7%.
Ilaria Storti