Venerdì 7 novembre 2025, ore 13:46

Rinnovi 

Firmato il contratto scuola 2022-2024 

Firmata all’Aran l’intesa per il rinnovo del contratto 2022-20244 del comparto istruzione e ricerca, rinnovo che interessa circa 1,2 milioni di addetti, tra i quali 850 mila docenti.
L’accordo giunge quasi un anno dopo la scadenza del triennio al quale il contratto si riferisce. E consentirà anzitutto di ricevere il saldo degli incrementi retributivi spettanti, al netto delle anticipazioni già in busta paga, col pagamento degli arretrati dei mesi precedenti, equivalenti a una sorta di seconda tredicesima. A firmare l'intesa quasi tutte le sigle maggiormente rappresentative del comparto (Fsur Cisl, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief).
Per quanto riguarda il 2022-2024 le risorse disponibili, per effetto delle precedenti leggi finanziarie, ammontano a circa 3 miliardi di euro, a cui si sono aggiunti i 240 milioni stanziati nel decreto Maturità convertito in legge la scorsa settimana. Una parte degli aumenti è già erogata come indennità di vacanza contrattuale mentre circa 47% deve essere erogato. L'incremento medio è del 6% ovvero in media 144 euro a dipendente. Un insegnante di scuola primaria per esempio prenderà 61 euro mensili lordo di incremento (la restante quota l'ha già ricevuta). L'incremento totale a regime è di 141,98 euro lordi. Un docente di scuola superiore prenderà 165, 64 euro di cui 101 li ha già percepiti, 70 da percepire. Gli incrementi ipotizzabili, per il nuovo contratto 2025-2027, sarebbero, a partire dal 1 gennaio 2027, mediamente di 135 euro al mese per 13 mensilità. Per i docenti la media sarebbe di 142 euro al mese, 104 per il personale Ata.
Grazie alla firma si rende ora possibile avviare immediatamente le trattative per il triennio 2025/27, quindi con la possibilità di raggiungere un altro importante risultato, oltre a quello di un ulteriore incremento del trattamento economico. Per la prima volta da decenni, infatti, si riuscirebbe a ottenere gli aumenti contrattuali nel corso del triennio di vigenza, senza i trascinamenti che quasi sempre hanno portato a rinnovi dei Ccnl ben oltre il termine della loro scadenza.
Sull’importanza di riallineare i tempi contrattuali ha più volte richiamato l’attenzione la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, sottolineando come si tratti di un aspetto che incide notevolmente ai fini di un’efficace tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Commenta Barbacci: ”Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, non avrebbe avuto alcun senso, e nessuna utilità per lavoratrici e lavoratori, perdere altro tempo rinviando la chiusura di un contratto, già scaduto, per il quale non vi erano più margini realistici per avere condizioni più favorevoli. Con la logica che dovrebbe sempre caratterizzare un sindacato, si tratta di una scelta giusta fatta al momento giusto. Una scelta che rende oltretutto concreta, adesso, la possibilità di fare un altro passo in avanti verso l’obiettivo di una più piena valorizzazione di tutte le professionalità operanti nella scuola, procedendo in tempi brevi col rinnovo del contratto per il 2025/27”.
L’avvio immediato del negoziato per il triennio 2025/27 è un impegno che le parti assumono in modo esplicito in una dichiarazione congiunta; che vi sia un’intenzione di accelerare i tempi del rinnovo segno lo dimostra anche la definizione, avvenuta nei giorni scorsi da parte della Funzione Pubblica, dell’atto di indirizzo “madre” al quale dovranno fare riferimento i diversi ministeri nel predisporre quelli di propria competenza per i negoziati dei singoli comparti della Pubblica Amministrazione. È peraltro di queste ore una dichiarazione del ministro Zangrillo che si è detto intenzionato a rinnovare tutti i contratti pubblici entro il 2026. L’intesa riguarda in modo particolare la parte economica del contratto, definendo l’entità degli incrementi retributivi e dei relativi arretrati, la cui erogazione potrebbe avvenire già nel mese di gennaio 2026. La trattativa sulla parte normativa, fin qui sviluppata a fondo solo su un limitato numero di materie, viene ora di fatto a intrecciarsi col negoziato per il nuovo triennio.
Giampiero Guadagni

( 5 novembre 2025 )

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