Mercoledì 19 novembre 2025, ore 2:19

Lavoro 

Parte la nuova stagione dei contratti pubblici 

Partirà il 3 dicembre con l'avvio del confronto per il contratto delle Funzioni centrali la stagione dei rinnovi contrattuali 2025-2027. Lo fa sapere l'Aran. La Cgil non ha firmato neanche il precedente contratto mentre la Uil ha deciso di firmare solo a novembre, dopo circa un anno dalla firma degli altri sindacati. Per il rinnovo, che riguarda poco meno di 200mila lavoratori, l'aumento salariale a regime nel 2027 sulla base delle risorse stanziate dovrebbe arrivare a 158 euro. L'obiettivo è recuperare parte del potere d'acquisto perso nella tornata precedente quando a fronte di un'inflazione (considerata sulla base Ipca) nel triennio 2022-24 del 15,7% l'aumento monetario delle retribuzioni è stato nel complesso del 6%. Nella tornata 2025-27 le risorse stanziate al momento dovrebbero essere superiori a quelle necessarie solo per il recupero dell'inflazione prevista per questi tre anni consentendo così di recuperare il potere d'acquisto perso. L'aumento dovrebbe essere erogato in tre tranche con una prima tranche di 52 euro già dal primo gennaio 2025, una seconda tranche il primo gennaio 2026 che porta l'aumento medio a 105 euro e una terza tranche il primo gennaio 2027 che fa salire l'incremento complessivo a 158 euro medi.
Il via libera formale all’apertura della nuova stagione contrattuale era arrivato con l’approvazione da parte del collegio di indirizzo e controllo dell'Aran della rappresentatività sindacale per il triennio 2025-2027, relativa ai comparti e alle aree dirigenziali individuati dal Contratto collettivo nazionale quadro sottoscritto lo scorso 28 ottobre. Sottolinea il presidente Aran, Antonio Naddeo: ”L’atto di indirizzo per il rinnovo delle Funzioni centrali è stato già firmato dal ministro per la Pa, Paolo Zangrillo. Vale la pena ricordare che il Ccnl delle Funzioni centrali per il 2022-2024 è stato firmato solo dieci mesi fa. Un elemento che testimonia l'impegno nel garantire continuità e tempestività nel rinnovo dei contratti del pubblico impiego”. Il comparto delle Funzioni centrali comprende tutti i lavoratori del settore pubblico statale centrale, ossia i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali (tra cui l'Agenzia delle Entrate) e degli enti pubblici non economici, tra cui Inps e Inail.
Soddisfatta la Cisl-Fp. La convocazione del 3 dicembre, afferma il segretario generale Roberto Chierchia, ”conferma la bontà della nostra linea: firmare subito i contratti del triennio 2022-2024 per aprire senza attese la nuova stagione contrattuale. Un risultato che avevamo promesso e che portiamo a casa grazie alla nostra rappresentatività, alla responsabilità e alla determinazione”. Aggiunge Chierchia: ”Abbiamo chiuso il rinnovo delle funzioni centrali evitando stalli e strumentalizzazioni, per far sì che i lavoratori potessero ottenere non solo gli aumenti e le nuove tutele del triennio appena concluso, ma anche avviare rapidamente una nuova fase di crescita salariale e contrattuale. Attendiamo, con pari urgenza, che venga trasmesso anche l'atto di indirizzo per la sanità pubblica, così da aprire senza ulteriori ritardi anche quella trattativa, garantendo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del settore pubblico la stessa attenzione e tempestività”. Ora ”puntiamo a un obiettivo storico: chiudere il rinnovo 2025-2027 in vigenza, per la prima volta dal processo di privatizzazione del lavoro pubblico. Farlo significherebbe raddoppiare i benefici economici in busta paga e costruire una stagione di pieno riconoscimento del lavoro pubblico. Ci presentiamo al tavolo con proposte concrete e la forza di un consenso diffuso tra i lavoratori. Avanti con contratti rinnovati, salari più giusti e più dignità per chi serve lo Stato ogni giorno”.
Parlando in vista della mobilitazione del 13 dicembre, la leader della Cisl Daniela Fumarola ha ricordato che ”quando il sindacato riesce a essere promotore di giustizia sociale, intrecciando contrattazione e welfare, tutele sul lavoro e diritti di cittadinanza, allora diventa davvero un motore di progresso democratico - ha proseguito - non significa sostituirsi ai partiti, ma alimentare, nell'autonomia sindacale e nelle relazioni industriali e sociali una cultura della partecipazione e della corresponsabilità”.
Giampiero Guadagni

( 18 novembre 2025 )

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