Il via libera formale all’apertura della nuova stagione contrattuale era arrivato con l’approvazione da parte del collegio di indirizzo e controllo dell'Aran della rappresentatività sindacale per il triennio 2025-2027, relativa ai comparti e alle aree dirigenziali individuati dal Contratto collettivo nazionale quadro sottoscritto lo scorso 28 ottobre. Sottolinea il presidente Aran, Antonio Naddeo: ”L’atto di indirizzo per il rinnovo delle Funzioni centrali è stato già firmato dal ministro per la Pa, Paolo Zangrillo. Vale la pena ricordare che il Ccnl delle Funzioni centrali per il 2022-2024 è stato firmato solo dieci mesi fa. Un elemento che testimonia l'impegno nel garantire continuità e tempestività nel rinnovo dei contratti del pubblico impiego”. Il comparto delle Funzioni centrali comprende tutti i lavoratori del settore pubblico statale centrale, ossia i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali (tra cui l'Agenzia delle Entrate) e degli enti pubblici non economici, tra cui Inps e Inail.
Soddisfatta la Cisl-Fp. La convocazione del 3 dicembre, afferma il segretario generale Roberto Chierchia, ”conferma la bontà della nostra linea: firmare subito i contratti del triennio 2022-2024 per aprire senza attese la nuova stagione contrattuale. Un risultato che avevamo promesso e che portiamo a casa grazie alla nostra rappresentatività, alla responsabilità e alla determinazione”. Aggiunge Chierchia: ”Abbiamo chiuso il rinnovo delle funzioni centrali evitando stalli e strumentalizzazioni, per far sì che i lavoratori potessero ottenere non solo gli aumenti e le nuove tutele del triennio appena concluso, ma anche avviare rapidamente una nuova fase di crescita salariale e contrattuale. Attendiamo, con pari urgenza, che venga trasmesso anche l'atto di indirizzo per la sanità pubblica, così da aprire senza ulteriori ritardi anche quella trattativa, garantendo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del settore pubblico la stessa attenzione e tempestività”. Ora ”puntiamo a un obiettivo storico: chiudere il rinnovo 2025-2027 in vigenza, per la prima volta dal processo di privatizzazione del lavoro pubblico. Farlo significherebbe raddoppiare i benefici economici in busta paga e costruire una stagione di pieno riconoscimento del lavoro pubblico. Ci presentiamo al tavolo con proposte concrete e la forza di un consenso diffuso tra i lavoratori. Avanti con contratti rinnovati, salari più giusti e più dignità per chi serve lo Stato ogni giorno”.
Parlando in vista della mobilitazione del 13 dicembre, la leader della Cisl Daniela Fumarola ha ricordato che ”quando il sindacato riesce a essere promotore di giustizia sociale, intrecciando contrattazione e welfare, tutele sul lavoro e diritti di cittadinanza, allora diventa davvero un motore di progresso democratico - ha proseguito - non significa sostituirsi ai partiti, ma alimentare, nell'autonomia sindacale e nelle relazioni industriali e sociali una cultura della partecipazione e della corresponsabilità”.
Giampiero Guadagni
