Martedì 1 luglio 2025, ore 17:59

Attualità

Sanità: dopo il contratto, il rilancio del sistema

A pochi giorni dall’attesissimo accordo sul rinnovo del contratto della sanità - dopo una trattativa travagliata costellata di rotture, ostruzionismi e divisioni tra le sigle del settore - il sindacato rilancia la battaglia per rinnovare il servizio sanitario universale. 
Messo al sicuro il rinnovo, che riguarda oltre 580mila addetti e che assicura aumenti medi del 7%, c’è ancora molto lavoro da fare. Sul tavolo di confronto tra Governo e sindacati ci sono temi caldi, come quello della precarietà, della fuga del personale all’estero, della creazione della sanità di prossimità e di servizi adeguati a una popolazione che invecchia.
Temi rilanciati dalla Cisl Medici nel corso del congresso nazionale che si conclude oggi a Roma. “In questo congresso - sottolinea a margine dei lavori, il reggente della Cisl Medici, Ignazio Ganga - abbiamo lanciato delle proposte fondamentali rispetto al rinnovamento di un modello sanitario, che non potrà più essere un modello verticale. Il modello verticale, infatti, non ha la capacità di prendere in carico una società che deve fare i conti con la glaciazione demografica”. 
Il sistema pubblico, evidenzia i dirigente sindacale cislino, avrà pazienti sempre “più sfidanti, che non possono più essere presi in carico con la metrica della geriatria”. “Il paziente anziano - spiega Ganga - arriva in ospedale e non ha bisogno solo del geriatra, ha bisogno di un team multidiscilplinare. Da qui la necessità di mettere in equilibrio territorio, ospedale ed emergenza-urgenza. Soprattutto, bisogna mettere in equilibrio il sociale, il socio-assistenziale e il sanitario, considerato che questo è un Paese dove sovente un problema sanitario diventa un problema sociale o, viceversa, un problema sociale diventa un problema sanitario”. 
Il congresso della Cisl Medici rilancia tre priorità al centro di una sanità che funziona: la prevenzione, la cura, la riabilitazione. Sul fronte delle risorse, dal congresso della sigla cislina emergono due proposte chiare: l’eliminazione dei tetti di spesa rispetto al personale e l’eliminazione dei tetti rispetto alla contrattazione di secondo livello. Sulla contrattazione esistono dei vincoli normativi, che, sottolinea Gnaga, “grazie alla Cisl sono stati alleggeriti”. “Sul personale - aggiunge - bisogna muoversi attraverso il Mef e i vincoli di bilancio. Ci rendiamo conto che l'Italia si muove entro margini stretti ma all'interno di queste strettoie noi dobbiamo poter trovare una soluzione a questa problematica dei tetti, che non consentono al sistema di avere il livello di performance a cui Cisl e Cisl Medici puntano fortemente”.
Le traiettorie proposte durante il congresso “sono state accolte, almeno concettualmente, dallo stato maggiore del ministero”. Da qui l’invito di Ganga a non considerarsi “l'uno controparte dell'altro” ma “cooperare per rinnovare un sistema, nello spirito della legge 833 del 1978”, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Legge che, ricorda il dirigente cislino, nacque dalla fortunata convergenza tra istituzioni di alto livello e una grande mobilitazione sociale che vide la Cisl in testa, “anche in considerazione del fatto che la ministra della Saluta, Tina Anselmi, aveva le sue radici nell'esperienza cislina. “Una ministra che - ricorda Ganga - veniva considerata al tempo una mina vagante ma che il Paese dovrebbe ricordare per quello che ha restituito nell'attuazione dell'articolo 32 della Costituzione, sul diritto alla tutela della salute”.
Ilaria Storti 
 

( 20 giugno 2025 )

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