Sabato 28 giugno 2025, ore 15:38

Lavoro

Agroalimentare: Fai Cisl chiede emersione lavoratori immigrati

Dopo aver fatto tappa in diverse città d’Italia, è approdato anche a Bari il rapporto “Made in Immigritaly: terre, colture, culture”, prima ricerca sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano, firmata Fai-Cisl e Centro Studi Confronti con la collaborazione di diverse università.
All’evento, assieme a docenti, rappresentanti delle istituzioni, esperti di immigrazione e testimonianze dal mondo del lavoro, sono intervenuti tra gli altri il segretario generale della Fai Cisl Puglia Antonio La Fortuna e Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo della Diocesi di Bari e Bitonto, che nel suo intervento ha rilanciato un monito caro al sindacato: "I lavoratori migranti non sono un problema da risolvere ma una risorsa, protagonisti di quel made in Italy che deve essere anche made in dignity". Per il Vescovo, dentro il rapporto di ricerca della Fai Cisl c'è una scommessa sociale importantissima: “Lo dico avendo vissuto accanto alle fatiche degli immigrati in Calabria e avendo toccato con mano le esperienze dei lavoratori agricoli pugliesi. Come Chiesa noi siamo sempre chiamati ad essere al fianco di chi resta ai margini, dobbiamo sollevare lo sguardo verso una realtà speso ignorata che condanna questi lavoratori migranti così importanti ad essere invisibili. Anche le loro abitazioni restano invisibili. A Corigliano ho conosciuto persone che in estate, con il caldo terrificante, dormivano fra le canne, in tende di fortuna, perché le case che riuscivano ad affittare in inverno, le dovevano poi lasciare ad aprile, perché venivano affittate ai villeggianti”. 
Altro monito del Vescovo: “Il Vangelo insegna che ad ogni lavoratore è dovuta una mercede, sembra una ovvietà, ma si scontra con chi può permettersi la Mercedes sfruttando le persone. Quante volte nelle nostre campagne o filiere produttive il diritto al giusto salario viene negato? E non solo per i migranti, anche agli italiani. Quante buste paga normali vengono preparate, ma poi pagati stipendi che sono la metà? Tutto questo deve emergere, lo sfruttamento si deve denunciare, non si tratta solo di un concetto dell’economia ma dell’umanità”.
Particolarmente apprezzato, da parte del Vescovo, il richiamo di Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl nazionale, a fondare un’alleanza generativa che richiami ciascuno alla propria responsabilità, istituzioni, imprese, cittadini, la Chiesa stessa. “Nella lotta allo sfruttamento e per l’inclusione - ha detto Rota - sono stati fatti passi in avanti, ma rimane urgente rendere operativi tutti gli strumenti preventivi: alcune misure recepite dal governo sono positive e sono frutto delle nostre proposte, come la possibilità di denunciare i caporali ottenendo percorsi di protezione e l’assegno di inclusione sociale, oppure l’incrocio delle banche dati delle imprese appaltatrici per ottenere controlli più mirati, oppure l’istituzione di costi controllati in linea con quelli di produzione, ma bisogna rendere operativi questi cambiamenti”. 
Per questo il sindacalista, citando diverse buone pratiche e criticità tra quelle emerse dal report, ha lanciato un appello ai ministri Calderone e Lollobrigida a "riprendere il confronto positivo avviato con il tavolo interministeriale anticaporalato, anche perché servono i decreti attuativi delle novità introdotte, inoltre il metodo del decreto flussi continua a non rispondere adeguatamente al fabbisogno di manodopera e molti lavoratori divenuti irregolari vanno fatti emergere dall’economia sommersa e dall’illegalità, anche con un permesso di soggiorno per attesa occupazione". "Altra partita fondamentale - ha ricordato Rota - è quella che l’Italia deve giocare in Europa guardando alla prossima Pac e all’operato del nuovo Commissario Hansen: la condizionalità sociale conquistata con l’ultima riforma della politica agricola europea non solo va confermata, ma va consolidata e applicata concretamente al più presto in tutti i Paesi membri affinché i soldi pubblici vadano solo alle imprese sane".
Rossano Colagrossi

( 26 giugno 2025 )

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