Tutti temi al centro del confronto di giovedì sera tra la leader della Cisl, il segretario generale della Uil Bombardieri, il segretario dell’Ugl Capone e la ministra del Lavoro Calderone ad Atreju, la kermesse politica di Fratelli d’Italia che si sta svolgendo in questi giorni a Roma. Fumarola ha rilanciato anche in questa sede la proposta di patto sociale e ha ribadito: ”La Cisl collabora e si confronta con tutti i Governi. Con l'attuale Esecutivo abbiamo avviato un confronto già negli anni scorsi e la manovra è stata un banco di prova”. Nel merito il giudizio è articolato: ”Siamo soddisfatti di alcune misure che rispondono a nostre esigenze. Penso all'attenzione riservata al ceto medio, nei confronti del quale lo scorso anno non c'era stata questa possibilità, perché si è andati incontro di più alle esigenze delle fasce medio-basse. Abbiamo apprezzato le indicazioni che riguardano la contrattazione nazionale con alcuni aggiustamenti che abbiamo suggerito sia al ministro Calderone sia a tutti i gruppi parlamentari con i quali ci siamo incontrati: specificare a quali contratti si riferisce questa norma e noi diciamo che deve riferirsi ai contratti sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente e comparativamente rappresentative; così come abbiamo spiegato che sarebbe importante tenere dentro anche chi ha avuto la sottoscrizione di nuovo di un contratto negli anni precedenti”. La Cisl precisa anche quello che va migliorato, ”a partire dal finanziamento del fondo sulla legge 76 della partecipazione. Questo è il tempo nel quale ognuno di deve fare la propria parte e, quindi, chiediamo che venga assolutamente rifinanziato. Abbiamo avuto delle rassicurazioni”.
Ieri contro la manovra la Cgil ha promosso uno sciopero. La Uil, come la Cisl, aveva invece scelto la strada della mobilitazione, che si è svolta sabato 29 novembre. Bombardieri, da Atreju, ha osservato: ”L'unità sindacale da un po’ vive momenti di difficoltà. Non si adotta sulla proclamazione dello sciopero: è un periodo nel quale abbiamo sensibilità diverse. Io però continuo a dire che in questo Paese avere pluralismo sindacale e diversità di vedute sia una ricchezza per la democrazia. Capisco che si cerca sempre di polarizzare come avviene in politica con i partiti. Ma il sindacato ha per fortuna storie e tradizioni diverse”. Ha aggiunto Bombardieri: ”Nelle due precedenti manovre il Governo si era presentato dicendo questa è la manovra: prendere o lasciare. E di fronte a questa posizione noi abbiamo proclamato lo sciopero. In quest'occasione invece c'è stato un confronto. Il Governo ha chiesto a noi quali erano le nostre priorità. Abbiamo detto che la priorità è quella dei contratti, dei salari”. E in proposito il leader Uil precisa: ”Tra salario minimo e contratto preferirò sempre il contratto. Il salario minimo è un salario legale che riguarda un'ora, mentre il contratto dà tutt'altra cosa. Decidiamo che vanno applicati i contratti delle organizzazioni sindacali più rappresentative, ma che sono quelli che pagano meglio lavoratori così da escludere i contratti pirata. Se facciamo questa scelta, il salario minimo per quello che ci riguarda coincide con il livello di ingresso dei contratti maggiormente rappresentativi”. Sottolinea ancora Bombardieri: ”Da anni chiediamo di intervenire sulla detassazione degli aumenti contrattuali. Il Governo ha deciso, su una manovra di 18 miliardi, di destinare 2 miliardi ai temi del lavoro. Una misura importante che riguarda 4 milioni di lavoratori. Ovviamente non basta: chiediamo al ministro Calderone e al Governo di portare il tetto a 40mila euro e di allargare la misura ai contratti firmati nel 2024”. Capone, Ugl, ha evidenziato il cambiamento di rotta culturale: ”Il lavoro è diventato lo strumento principale per contrastare la povertà mentre l'assistenzialismo e l'approccio emergenziale hanno lasciato spazio a interventi strutturali, pianificati nel medio e lungo periodo”.
Da parte sua la ministra Calderone ha assicurato che ”il tema del rifinanziamento della legge sulla partecipazione è sul tavolo”. Così come ”stiamo lavorando sull'ampliamento della norma sulla detassazione degli aumenti contrattuali”. Quanto al salario ”fissarne uno minimo per legge porterebbe all’aumento del part time involontario e di altre forme contrattuali”.
Giampiero Guadagni
