Domenica 10 agosto 2025, ore 0:47

Edilizia

Lazio: sì alle opere moderne nella massima sicurezza per i lavoratori

Secondo l’ultimo rapporto sull’economia del Lazio della Banca d’Italia il settore delle costruzioni è ancora in lieve crescita nel Lazio con un aumento dello 0,7%, malgrado il ridimensionamento del Superbonus, grazie anche al sostegno rappresentato dal Pnrr con un sostegno di oltre 13 miliardi di euro, ma con la grave pecca dell’oltre 50% di cantieri non avviati. Ne parliamo con il segretario generale della Filca Cisl del Lazio, primo sindacato per iscritti in edilizia nel Lazio, Francesco Agostini, nominato all’ultimo congresso insieme ai componenti di segreteria Nicola Capobianco, segretario generale della Filca Cisl di Roma e Giustino Gatti, segretario generale della Filca Cisl di Frosinone. 

Agostini qual è lo stato del settore delle costruzioni nel Lazio? 
Il settore delle costruzioni è ancora in ripresa come confermano i dati delle Casse Edili di tutte le province. Il traino è ancora assicurato dalla spesa del Pnrr, ma tra un anno, salvo ulteriori proroghe, termineranno i lavori e noi non possiamo farci trovare impreparati. Bisogna porre le premesse per costruire un sistema virtuoso che vada oltre il 2026 agganciandosi ai tre grandi asset di sviluppo di questi anni: la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Occorre assicurare alle comunità la realizzazione di opere moderne ed il tutto deve essere fatto in massima sicurezza per i lavoratori. In base ai dati dell’osservatorio statistico della Commissione nazionale paritetica delle Casse edili (Cnce) i lavoratori iscritti alle Casse edili sono aumentati dell’1,3% e le ore lavorate dell’1,6%. Gli investimenti ammessi a detrazione connessi al Superbonus sono stati pari nel 2024 a 1,1 miliardi, riducendosi di due terzi rispetto all’anno precedente. Al calo di questa componente della domanda privata si è contrapposto il notevole aumento della spesa per opere pubbliche degli enti territoriali (40 per cento), salita a 1,3 miliardi anche grazie agli interventi finanziati dal Pnrr. L’incremento più consistente ha interessato i fabbricati ad uso scolastico ed educativo, per i quali gli investimenti sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente, raggiungendo 257 milioni di euro. 

Dal punto di vista occupazionale qual è la situazione in questo momento?
I lavoratori iscritti nelle casse edili delle 5 province del Lazio sono 71.467 con un’età media sempre più alta e con una percentuale di lavoratori con meno di 30 anni solamente del 12%. Il vero cambio di passo avverrà quando l’edilizia aprirà finalmente le porte ai giovani. Per far questo bisogna andare nelle scuole e far avvicinare i ragazzi al settore delle costruzioni spiegando loro che il mestiere è cambiato e si può anche guadagnare bene.

La prima criticità quindi è la poca attrattiva dei giovani a questo lavoro. Quali sono le altre secondo lei?
Una grande problematica ed ingiustizia presente nei cantieri è il dumping contrattuale. Serve da parte delle istituzioni un maggiore controllo per far rispettare tra i cantieri il contratto nazionale dell’edilizia. Un altro tema importante è il sotto inquadramento dei lavoratori edili. Oltre il 30% di loro ha la qualifica di operaio comune, il livello più basso. Inoltre mancano e non si trovano facilmente operai e tecnici specializzati ed ultimamente le imprese hanno difficoltà anche a trovare operai con un livello più basso. 

Non tende a diminuire il numero degli incidenti mortali nelle costruzioni nel Lazio. Negli ultimi 25 anni nel Lazio sono morti 296 operai. Quali sono le vostre proposte? 
Chiediamo più controlli per contrastare le irregolarità del settore. La Filca Cisl del Lazio chiede di creare una sinergia che metta al centro la tutela dei lavoratori con strategie efficaci, con iniziative, campagne di sensibilizzazione, progetti mirati ad aumentare la cultura della sicurezza, inserendo anche la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro come materia tra i banchi di scuola. L’obiettivo è agire sulla prevenzione, per evitare che accadono ancora tragedie. Per questo servono sempre più assunzioni di ispettori per avere sempre più verifiche ispettive e sanzioni ai danni di chi non rispetta le regole, di chi non applica il contratto di pertinenza e più risorse per la prevenzione e la formazione mirata. La formazione deve essere affidata al personale degli enti bilaterali edili, impegnati quotidianamente sul fronte della prevenzione. Parliamo di personale qualificato e competente che va coinvolto per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori edili. Le cause degli infortuni mortali e dei tanti incidenti nei cantieri che spesso provocano danni permanenti ai lavoratori, sono da addebitare ai pochi controlli che si effettuano tra i cantieri, con un calo delle ispezioni che ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare. Ad esempio, a Rieti, la media delle verifiche nell’area del cratere, secondo i dati della Prefettura, era di 20 verifiche a quadrimestre, cioè 20 verifiche ogni 4 mesi per 17 milioni di massa salari. Inoltre gli infortuni avvengono anche per la permanenza in età avanzata di operai che all’età di oltre 65 anni sono ancora costretti a salire sui ponteggi. A tal proposito, purtroppo, dobbiamo rilevare che negli ultimi 10 anni sono morti quasi sempre per caduta dall’alto 18 operai con oltre 60 anni di età e negli ultimi 4 anni hanno perso la vita 8 operai con età superiore ai 60 anni. Questi dati ci forniscono un quadro chiaro sulla necessità di abbassare l’età pensionabile di chi opera nel settore delle costruzioni. 

L’impegno della Filca e della Cisl per la sicurezza ha trovato un segnale concreto nell’entrata in vigore della patente a crediti 
La patente a crediti non è solo un sistema di controllo, ma uno strumento di qualificazione del settore creato e fortemente voluto dalla Cisl e dalla Filca. Premia le imprese virtuose, sanziona chi non rispetta le regole. L’impegno del sindacato sarà quello di vigilare, affinché venga applicata correttamente. 

Lei ha seguito da segretario generale della Filca Cisl Lazio Nord i lavori della ricostruzione di Amatrice. A che punto siamo oggi?
Dividerei tra la ricostruzione pubblica e privata. Sul pubblico siamo a buon punto, a livello privato vi sono segnali di messa a terra delle risorse per la ricostruzione: nello specifico è partito il supercantiere di Amatrice (appalto integrato di ricostruzione dell’intero centro storico di Amatrice) e si è sciolto il nodo sulla ricostruzione di Accumoli. Stanno iniziando cantieri importanti. Dobbiamo tenera alta la guardia sulla ricostruzione post sisma. Il dolore, la rabbia, la sofferenza di tutte le persone del territorio non deve e non può essere dimenticata. 

Quali le proposte del sindacato per un vero rilancio del settore delle costruzioni? 
Occorre far partire immediatamente e senza ulteriori perdite di tempo le opere pubbliche, parliamo di opere importanti per l’economia regionale: a Rieti la strada statale Salaria, il completamento del nuovo ponte del Turano, del sottopasso ferroviario in via Velinia e i cantieri del rifacimento del centro storico, l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Acquedotto del Peschiera con un importo di quasi 2 miliardi di euro, il rifacimento della strada statale Salaria a 4 corsie. A Viterbo il raddoppio della Cassia bis, il prolungamento della Orte-Civitavecchia, il raddoppio della ferrovia Viterbo-Roma e della Civitavecchia-Capranica-Orte. A Frosinone la fermata Tav che rappresenterebbe un’opportunità unica per integrare la provincia di Frosinone nelle grandi direttrici ferroviarie dell’Alta velocità italiana, la riqualificazione della Frosinone-Mare, la strada statale 630 Cassino-Mare ed il completamento della Ferentino-Sora. A Latina la Roma-Latina, la bretella tra Cisterna e Valmontone, il porto di Gaeta. Roma è un cantiere aperto grazie ai lavori del Giubileo e del Pnrr e si sta trasformando. Lo stato in cui versano le arterie stradali della città rappresenta di fatto un costo troppo alto per la cittadinanza, anche in termini di vite umane. Allo stesso modo la manutenzione del patrimonio scolastico ha bisogno di ulteriori investimenti. Occorre dare corso, ma questo vale per tutte le province regionali, a puntuali e costanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, affidando i lavori in maniera  trasparente.

Donato Tempesta 

( 24 luglio 2025 )

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