Ritardi infrastrutturali, inefficienza nei trasporti pubblici, crescente criminalità, mezzi di soccorso insufficienti, un sistema sanitario in crisi. Sono solo alcuni dei problemi che la città di Roma fatica a superare. Ma c'è anche il turismo nell'anno del Giubileo ed ora la morte di Papa Francesco. Di questo e altro ne abbiamo parlato con la neo eletta segretaria generale della Cisl di Roma Capitale e Rieti, Rosita Pelecca.
Segretaria, lei copre un incarico importante viste le tante problematiche che vi sono a Roma. Qual è la prima cosa su cui interverrà?
La Capitale rappresenta un contesto unico, fungendo da fulcro economico, istituzionale e politico non solo per il Lazio, ma per l'intera Italia. Tuttavia, all'interno di questa realtà si riscontrano significative disparità soprattutto nel mondo del lavoro dove la terziarizzazione dell’economia sta determinando forti squilibri. Per affrontare queste sfide, il nostro impegno, quello della Cisl di Roma Capitale e Rieti si orienterà verso la partecipazione attiva e la prossimità tanto nei municipi quanto nella città metropolitana, e a Rieti in particolare, a favore dei lavoratori che più di altri stanno vedendo il futuro incerto. Crediamo fermamente che per conseguire una crescita equa e solidale sia fondamentale non cercare scorciatoie o frasi ad effetto, occorre continuare a fare quello che sappiamo fare meglio ovvero solo e soltanto il sindacato. Pertanto, continueremo a essere presenti in tutti i luoghi decisionali, garantendo una rappresentanza forte per il lavoro e le istanze delle fragilità sociali. La nostra azione sarà guidata dalla convinzione che solo attraverso una collaborazione inclusiva e consapevole possiamo costruire un futuro migliore per tutti.
Quali sono a grandi linee le proposte della Cisl e gli interventi che chiederete ai tavoli decisionali per lo sviluppo economico e sociale della Capitale?
Le proposte della Cisl per lo sviluppo economico e sociale di Roma si concentrano su una visione che va oltre il turismo, evidenziando comunque l’importanza provando a guidare il cambiamento agendo sindacalmente in settori emergenti come i dati, i satelliti e l'intelligenza artificiale. Roma ha un potenziale significativo in questi ambiti, che possono contribuire a un'economia più diversificata e sostenibile. Inoltre, proponiamo un'attenzione particolare alla partecipazione dei lavoratori, iniziando dalle aziende partecipate da Roma Capitale. Crediamo che coinvolgere i lavoratori nel processo decisionale possa portare a soluzioni più efficaci e a una maggiore coesione sociale. Attraverso tavoli decisionali inclusivi, intendiamo promuovere politiche che valorizzino le competenze e le esperienze di chi lavora nella Capitale, favorendo così uno sviluppo che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini.
Oltre a questo sarà necessario altro?
Certo. Pensiamo sia necessario proseguire con la nostra azione con i livelli istituzionali tanto a Roma quanto a Rieti, nei confronti delle nostre controparti datoriali per individuare azioni di sostegno all’occupazione contrattata e partecipata. Poi occorre accelerare i tempi per approvare la riforma dei poteri speciali a Roma. Il rafforzamento dei poteri di Roma Capitale è un percorso da sostenere per realizzare politiche di sviluppo economico e occupazionale, e politiche di coesione sociale, realizzando un nuovo modello e un nuovo livello di governo del territorio. Ma anche qui. Il rafforzamento istituzionale di Roma Capitale potrà determinare vantaggi se si riuscirà a valorizzare il confronto e la concertazione con le forze sociali promuovendo e praticando democrazia e partecipazione.
Roma, con i suoi oltre 35 milioni di visitatori registrati nell'ultimo anno, è una delle città più visitate al mondo e rappresenta il cuore pulsante del turismo italiano. La capitale ha superato ogni record, battendo il precedente traguardo e segnando un ritorno deciso ai livelli pre-pandemici. Questo è anche l'anno del Giubileo può essere per Roma una straordinaria opportunità di crescita?
L'anno del Giubileo rappresenta senza dubbio un'opportunità per Roma, non solo per attrarre un numero maggiore di visitatori, ma anche per rafforzare l'immagine della città come centro culturale e spirituale. Tuttavia, è fondamentale considerare anche il 2026, un anno che potrebbe segnare una nuova fase di sviluppo e rinnovamento per il turismo romano. Ci si deve interrogare su quale città ci resterà dopo il Giubileo. E' cruciale non solo gestire il flusso turistico, ma anche pensare a come mantenere l'attrattiva di Roma nel lungo termine. Ad esempio lavorare ad un nuovo piano industriale per il turismo. È essenziale sviluppare strategie sostenibili che non si limitino a sfruttare le occasioni momentanee, ma che puntino a valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico della città, migliorare l'infrastruttura e promuovere esperienze autentiche per i visitatori. Solo così Roma potrà continuare a brillare come meta turistica anche dopo il Giubileo.
Il trasporto pubblico è un altro tassello importante per i cittadini che però registra forti carenze?
Le carenze nel trasporto pubblico ci sono ma bisogna riconoscere che i principali investimenti pubblici degli ultimi anni sono stati finalizzati a migliorare i gravi ritardi maturati riguardo alle infrastrutture per la mobilità. Secondo noi è necessario un sistema efficiente di mobilità urbana, non solo per i viaggiatori - turisti e pellegrini - ma per residenti, lavoratori, pendolari, studenti. Questo comporta pianificare e finanziare gli interventi per le metropolitane e per le tramvie, che si affiancheranno ai provvedimenti relativi alla mobilità dolce, vale a dire il Biciplan (Piano Metropolitano della mobilità ciclistica) e il Grab - Grande Raccordo Anulare delle Biciclette. Sono previsti investimenti per 14 miliardi ripartiti nel settore dell’innovazione, in quello della sostenibilità, per le reti infrastrutturali dedicate alla mobilità, per l’inclusione sociale e per la riqualificazione delle periferie.
Qual è il rapporto tra occupati e disoccupati? E quali interventi occorrono per aumentare l'occupazione?
Il tasso di occupazione della Città Metropolitana di Roma è risultato nel 2024 pari al 65,8%, rispetto al 71,9% di Milano e Bologna e al 74,1% di Firenze. Se manteniamo il dato del 65,8% nel 2035 avremo il 6,7% di lavoratori in meno. Per poter almeno mantenere i livelli attuali, il tasso di occupazione dovrà crescere nel 2030 al 67,3% e nel 2035 al 70,6%. Questo lo potremo fare solo se riusciremo a promuovere nuove opportunità di lavoro e di crescita, attraverso investimenti pubblici e privati sia in settori di alta tecnologia quali informatica, digitale, intelligenza artificiale, difesa, che in ambiti come il biomedicale, la sanità, l’alta formazione, i servizi alla persona, le industrie culturali e creative.
Oltre alla città di Roma nel suo impegno sindacale c'è anche la città di Rieti, quali sono secondo gli interventi prioritari da mettere in campo?
Per sostenere la crescita e lo sviluppo del territorio è importante perseguire il potenziamento delle infrastrutture ma è indubbio che la rinascita è partita. Rieti è il primo caso in Italia che sta realizzando la partecipazione dei lavoratori in un’azienda: la municipalizzata dei servizi ASM che ha inserito nello Statuto l’obbligatorietà della presenza di un rappresentante dei lavoratori nel Cda, rappresenta una grande vittoria per la Cisl. Il secondo segnale di rinascita arriva dalle prospettive turistiche dove c’è una grande operazione di rilancio per rendere Rieti un polo di attrattività, oltre al Terminillo. In più, il nuovo corso di laurea in Medicina nel Polo universitario potrà attirare la platea dei giovani offrendo loro nuove opportunità di crescita formativa e professionale. Su questi temi e su proposte concrete, come il riconoscimento della Zes per le zone di confine del Lazio, ma anche la Zona Franca Urbana, la Cisl valuterà sul merito le proposte.
La Cisl considera la partecipazione come una modalità concreta per affermare l’emancipazione del lavoro e per realizzare un protagonismo positivo del lavoratore, fatto di responsabilità e coinvolgimento, rispondendo alle esigenze di qualità poste dalla sfida dei mercati globali. Come questo strumento può essere utile alle imprese di Roma e Rieti?
La partecipazione dei lavoratori alle imprese non è solo un vettore di sviluppo economico, ma anche uno strumento di progresso sociale, tanto più importante oggi che, posti come siamo di fronte a sfide tecnologiche impegnative, abbiamo bisogno di presidiare il futuro economico e sociale costruendo nuove reti negoziali e rafforzando le relazioni industriali partecipative per coniugare flessibilità e solidarietà. Questo vale per Roma come per Rieti: crescere rispettando la propria storia ma proiettati in un futuro 5.0 fatto anche di partecipazione e contrattazione. Il nostro mantra è sempre lo stesso: esserci, partecipare, contribuire allo sviluppo dei territori per generare buona e qualificata occupazione.
Sara Martano