di Silvia Boschetti
Non passa sotto silenzio la chiusura del Casinò di Campione d’Italia (Co). Sindacati e lavoratori hanno deciso di reagire alla dura notizia del fallimento della casa da gioco lombarda collocata in terra svizzera, nel Canton Ticino, con una storia lunga oltre un secolo. Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom hanno affidato ad una nota inviata al ministro dell’Interno Matteo Salvini la richiesta di un ”tempestivo intervento finalizzato ad evitare il tracollo della storica Comunità campionese, struttura che tra dipendenti diretti ed in appalto garantisce occupazione a circa 600 lavoratori” e che attraverso l’indotto, sottolinea la lettera, “garantisce la sopravvivenza dei 2.000 abitanti dell’unica enclave italiana in territorio svizzero che, nelle ultime settimane, ha già dovuto rinunciare ai servizi minimi precedentemente garantiti ai cittadini”. A questa ha fatto seguito anche un’altra lettera, stavolta inviata ai ministri del Lavoro e dell’Economia, rispettivamente Luigi Di Maio e Giovanni Tria, nella quale si sollecita un intervento anche di natura legislativa reso necessario dalle norme in vigore che impediscono la riapertura del Casinò, come hanno ricordato i tre commissari designati dal Tribunale di Como, e a cui si somma anche la Legge Madia che vieta alle pubbliche amministrazioni di costituire nuove società o di acquisire e mantenere partecipazioni in società che gestiscano gli stessi servizi di quella fallita.
Intanto i primi a farne le spese sono i 43 addetti ai servizi di pulizia in appalto alle dipendenze della Eporlux che ha formalizzato l’avvio della procedura di mobilità, pur dichiarandosi disponibile a ricorrere a misure sociali di accompagnamento e a facilitare la riqualificazione e riconversione dei lavoratori licenziati. Un percorso quindi tutto in salita quello per al ripresa del Casinò a Campione d’Italia. ”La giustizia dovrà fare il suo corso e chi ha colpe dovrà assumersi le proprie responsabilità” commenta il segretario nazionale della Fisascat Cisl Fabrizio Ferrari.
Il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini infine ribadisce che ”Il nuovo Governo dovrà pensare ad una legislazione di sostegno del gioco legale all’interno delle Case da Gioco italiane anche finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali”.
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