"Un contratto dal percorso difficile che ha portato ad un conflitto di 40 ore di sciopero che non si effettuava da oltre 20 anni, ma abbiamo ottenuto un incremento salariale mensile importante di 205,32 euro, superiore all’inflazione di oltre 47,75, con una clausola di garanzia per le impennate inflazionistiche che nell’ultimo rinnovo del 2021 ha salvaguardato i salari dei metalmeccanici”. Soddisfatto il segretario generale della Fim Cisl per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici avvenuto afferma Uliano “solo grazie alla lotta generosa di migliaia di lavoratrici e lavoratori, alla loro partecipazione”. “Siamo riusciti dopo un’estenuante trattativa, che si è protratta per 17 lunghi mesi, a portare a casa un risultato che migliora sensibilmente la parte dei diritti continua Uliano -. Decisivo in questo rinnovo è stato il ruolo dei lavoratori che hanno scioperato e manifestato nei mesi di stallo della trattativa, dimostrando che un sindacato forte e partecipato dai lavoratori riesce ad ottenere risultati concreti e raggiungibili”.
Il rinnovo del contratto 2025-28 interessa oltre 1 milione e mezzo di lavoratori. Vediamo i contenuti nel dettaglio: per quanto riguarda l’incremento economico l’aumento mensile al livello medio (C3 ex 5° livello) è di 205,32 euro, di cui la prima rata è stata già erogata per 27,70 euro il 1 di giugno 2025, a cui seguiranno le rate per i prossimi anni: 53,17 euro il 1° giugno 2026; 59,58 euro il 1° giugno 2027; 64,87 euro il 1° giugno 2028. I Flexible benefit aumentano da 200 euro a 250 euro da erogare entro febbraio 2026. “La firma del nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici è un risultato importante non solo per tutto il settore ma per il Paese - afferma la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola - . Un accordo che valorizza il lavoro, tutela il potere d’acquisto, offre risposte concrete in un momento economico complesso. L’aumento salariale, il rafforzamento della contrattazione, le risposte per i lavoratori precari, le maggiori tutele sulla sicurezza, sulla formazione e sulla parità di genere rappresentano un passo avanti significativo”.
Il contratto scaduto a giugno 2024 è stato rinnovato dopo 17 mesi durante i quali si è consumato una rottura del tavolo di trattativa, ripreso il 15 luglio 2025, grazie alla mobilitazione di tutti i metalmeccanici con 40 ore di sciopero e manifestazioni in tutt’Italia. Questo ha consentito di ottenere la definizione degli aumenti contrattuali pari al 9,64%, superiore al tasso di inflazione Ipca previsto del 7,20%. Oltre agli aumenti salariali, il nuovo contratto porta rilevanti miglioramenti sulle parti normative come ad esempio nuove tutele per le persone con patologie oncologiche e con disabilità; ridotto di 8 ore l’orario di lavoro per il personale coinvolto sui 21 turni; e poi è stata introdotta la clausola di stabilizzazione per i contratti a termine pari al 20%. Per lo staff-leasing, è stato introdotto il diritto di assunzione dopo 48 mesi. Definite inoltre contrattualmente le causali soggettive e oggettive per i contratti a tempo determinato e somministrato. Sul capitolo politiche di genere è stato rafforzato il ruolo delle Rsu nell’ambito del rapporto biennale e rafforzata anche la formazione degli Rls con ulteriori 8 ore, istituito obbligo dell’analisi incidentale infortuni e delle segnalazioni dei quasi infortuni nonché delle segnalazioni di rischio. In materia di appalti è stato introdotto l’obbligo in capo alle aziende con più di 400 dipendenti di fornire alle Rsu uno schema informativo contenete informazione su ditte in appalto, normativa su cambio appalto e appalti di lunga durata. Rafforzato inoltre il diritto soggettivo alla formazione e strutturato lo strumento “Metapprendo” con contributo strutturale. Migliorata anche la normativa in materia di Par (permessi retribuiti) attraverso la riduzione del preavviso e della percentuale di assenza, introducendo 3 episodi di assenze senza preavviso. Per la malattia figlio fino a 4 anni sono previsti 3 giorni di permesso retribuito ed è previsto anche un periodo da 1 a 2 mesi di astensione per i lavoratori migranti per favorirne il ricongiungimento familiare. Infine è stata rafforzata la centralità del Ccnl attraverso un miglioramento dei campi di applicazione e nei cambi appalti e i diritti di informazione e partecipazione.
Soddisfatto anche il presidente di Federmeccanica, Simone Bettini: “Dopo un confronto lungo e serrato abbiamo trovato la chiave per un rinnovo che rispetta le due condizioni per noi imprescindibili: competitività e sostenibilità. Lo abbiamo fatto - continua Bettini - facendo ricorso a tutti gli strumenti che consentono di dare le risposte migliori alle persone con costi sostenibili per tutte le imprese, puntando sulla qualità e l’innovazione. L’incremento quantitativo del trattamento salariale è una conferma del sistema di garanzia introdotto con il contratto del 2016 e nel rinnovo del 2021”. Sulla stessa linea Roberto Rossi, Presidente Assistal: “La trattativa, particolarmente articolata e caratterizzata da momenti di significativa complessità, si è conclusa positivamente grazie al senso di responsabilità dimostrato da tutte le parti coinvolte che ha consentito il raggiungimento di un accordo fondato su equilibrio e resilienza. L’intesa sull’adeguamento salariale, finalizzata a compensare l’incremento dell’inflazione, rappresenta un risultato rilevante anche per il sistema delle imprese, poiché contribuisce a preservarne i livelli di produttività. Con la firma odierna, inoltre, si apre per le imprese operanti nei settori dell’installazione di impianti, dei servizi di efficienza energetica e del facility management, una nuova fase improntata alla salvaguardia della competitività”. E conclude: “Il rinnovo contrattuale definisce con chiarezza il perimetro di rappresentanza del Ccnl e ne rafforza la portata applicativa nell’ambito degli appalti pubblici, settore in cui opera la maggior parte delle aziende Assistal, contribuendo a eliminare interpretazioni improprie e a garantire la tutela dei lavoratori, la sicurezza e la qualità delle opere”.
Sara Martano

