Si torna in fabbrica dopo 5 giorni di sciopero, proteste, cortei e pure momenti di forte tensione, ma soprattutto dopo che al Mimit il ministro Adolfo Urso, nell’incontro di oggi con sindacati, presidente Regione Liguria Marco Bucci, sindaca di Genova Silvia Salis e struttura commissariale, ha detto che quest’ultima sta lavorando a quello che una nota congiunta di ministero, Regione Liguria e Comune di Genova indicano come “percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, con i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana”. Nessun piano di chiusura quindi, ha assicurato il ministro, ribadendo che il programma di manutenzione a Taranto mira a ripristinare la capacità produttiva da 4 milioni di tonnellate. Per questo la riduzione dei flussi di coils verso il Nord è “temporanea, legata ai lavori sugli impianti, in vista della ripresa produttiva”. Il Governo, ha confermato Urso, “è pienamente impegnato a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti e il percorso di decarbonizzazione”, ed ha aperto ad un possibile “intervento di un soggetto pubblico, ove richiesto e necessario”. Punto, quest’ultimo, importante e richiesto dai sindacati con forza. “Bene, ma non benissimo”, commenta Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria che tuttavia plaude al fatto che siano state ascoltate le richieste dei sindacati: “non fermare le linee del Nord e quindi Cornigliano, dare continuità a banda stagnata e anche zincata”. “Spiraglio positivo - afferma – per non compromettere la funzionalità degli impianti, anche se manca da parte del Governo il ritiro del cosiddetto ciclo corto, condiviso dai sindacati ma che, di fatto, continua a mettere a rischio l’esistenza del gruppo siderurgico più grande d’Europa mentre occorre tornare al piano condiviso dai sindacati per decarbonizzazione, investimenti su acciaio green e sulle linee”. Ed annuncia la richiesta di un tavolo direttamente a Palazzo Chigi con la stessa premier Giorgia Meloni proprio per definire il rilancio della siderurgia. Idee condivise da Nicola Appice, rsu Fim Cisl Cornigliano, sempre presente ad attivo in questi giorni di sciopero. Le notizie giunte da Roma in tarda mattinata quando erano ancora in atto presidio e blocco stradale a Cornigliano, è stato accolto con applausi liberatori dai lavoratori impegnati nella protesta, cori e abbracci e che hanno quindi sciolto l’assembramento e ripulito le strade. A margine due esponenti Uilm che non ha partecipato allo sciopero, hanno detto di essere stati aggrediti e picchiati da persone con felpa Fiom. Si sono recati in ospedale per accertamenti e leggere ferite, informando che sporgeranno denuncia per l’accaduto. “Condanniamo l’attacco squadristico – ha detto il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri – la democrazia non si difende con aggressioni”. Reazioni anche da Noi Moderati, dall’assessore regionale Paolo Ripamonti e dal consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana che hanno espresso solidarietà ai due delegati, mentre Fiom ha detto di non strumentalizzare l’accaduto. Soddisfazione per quanto ottenuto arriva da Palazzo Tursi e da Regione Liguria. In particolare Marco Bucci si è speso molto per la vicenda e recato più volte dai lavoratori per informarli dei suoi contatti continui con Ministero e struttura commissariale, al fine di risolvere una questione così socialmente delicata e con disagi per la città. Analogamente Silvia Salis aveva incontrato i manifestanti e chiesto al Governo un intervento.
Dino Frambati

