Attesa e speranza: questo lo stato d’animo delle tute blu dell’Eurallumina che domani pomeriggio incontreranno in fabbrica la ministra del Lavoro. Marina Elvira Calderone, raccogliendo l’appello degli operai, desidera "avere un confronto diretto con i lavoratori in vista delle prossime e decisive scadenze. "La mia presenza, in qualità di ministro del lavoro e di ministro sardo - si legge in una nota - è un segnale di attenzione da parte di tutto il governo". Tra gli ascoltatori più attenti i 4 caschi gialli che da dieci giorni occupano, a 40 metri dall’altezza, un silo dello stabilimento a rischio fermata generale e spegnimento degli ultimi impianti di sicurezza. Antonello Saba, segretario generale Cisl Sulcis-Iglesiente: " Ci aspettiamo - dice - che la ministra porti notizie che consentano di guardare al futuro con qualche speranza, cioè che Eurallumina riprenda la produzione. Questo sarà possibile soltanto se il Governo italiano - come fatto da Irlanda, Svezia e Germania - scongelerà gli asset del gruppo Rusal- Eurallumina, sanzionati in sede comunitaria dopo l’invasione dell’Ucraina, oppure incarica il Comitato di Sicurezza Finanziario di assicurare la gestione ordinaria degli impianti con un finanziamento di 20 milioni di euro per un intero anno. Un impegno minimo garantito fino allo scorso settembre dall’Eurallumina con circa 2milioni/mese, che il Cda dell’azienda ha deciso di sospendere in attesa dei provvedimenti del nostro Governo". Il segretario Cisl ha qualche dubbio, ovviamente sperando di essere smentito, che la ministra Calderone possa portare oggi buone notizie. "Se così fosse, significherebbe che l’appuntamento del prossimo 10 dicembre a Roma, convocato dal ministro Urso per mettere intorno a un tavolo tutti gli attori di questa partita, sarebbe già positivamente concluso, come ci auguriamo". Lo scongelamento degli asset Rusal darebbe il via libera al rilancio dell’Eurallumina e al piano di investimenti per 300 milioni di euro possibile dopo l’approvazione, lo scorso settembre, del DPCM che riduce il costo dell’energia. Lo stabilimento di Portovesme è al centro dell’attenzione della politica oltre che delle organizzazioni sindacali. Ieri la commissione industria del Consiglio regionale della Sardegna ha incontrato lavoratori, Rsa e organizzazioni di categoria. Due giorni fa davanti ai cancelli c’erano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Fausto Durante, Pier Luigi Ledda e Fulvia Murru. E’ necessario che il governo nazionale e regionale si decidano a prendere in mano la situazione con la forza che la crisi richiede. Da oltre 16 anni - hanno detto i sindacalisti - si fanno promesse, adesso è arrivato il momento di assumersi le responsabilità. I lavoratori e il Sulcis non possono essere abbandonati". "La Sardegna ha bisogno dell’industria. L’Eurallumina non può cessare la sua attività", ha affermato il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, a nome anche di tutti i capigruppo, durante l’incontro, due giorni fa in presidenza, con i rappresentanti sindacali dell’azienda del Sulcis. "Non arretreremo di un millimetro - ha detto il presidente Comandini - non c’è un’alternativa all’Eurallumina, dobbiamo trovare tutti insieme una soluzione per salvare questa realtà importantissima per la nostra isola". I rappresentanti sindacali (erano presenti all’incontro Cgil, Cisl e Uil) hanno chiesto al Consiglio regionale un forte intervento nei confronti dello Stato: "Siamo a un punto di non ritorno - hanno detto - è necessaria la massima attenzione da parte della politica". Il Presidente Comandini ha assicurato che l’Eurallumina è al centro del lavoro dell’Assemblea: "Tra i punti all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale porteremo una possibile risoluzione della vertenza. Il 10 dicembre, giorno in cui è stato fissato l’incontro al ministero delle imprese e del made in Italy, una delegazione del Consiglio regionale sarà a Roma con i lavoratori". Il Presidente e i Capigruppo hanno anche espresso solidarietà, a nome dell’intero Consiglio, ai lavoratori che da dieci giorni stanno protestando su un silos a 40 metri d’altezza.
Mario Girau

