"L'autorizzazione integrata ambientale per l’ex Ilva che è stata deliberata è un fatto importante perché garantisce la continuità dello stabilimento e quindi non ci sarà interruzione dell’attività produttiva”. Così il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, interpellato a margine del congresso della Cisl. “La priorità per noi - ci tiene però a ribadire - rimane il piano di decarbonizzazione che rappresenta una risposta positiva in termini industriali. E’ la risposta che abbiamo sollecitato più volte al ministero perché dà la maggiore garanzia di occupazione dentro un processo di decarbonizzazione che si articola in 8 anni e prevede i tre forni elettrici e i tre Dri a Taranto e uno a Genova (per coprire tutta l’area nord) . Questo piano rappresenta per noi un elemento importante - continua Uliano - ma necessita una risposta in termini di energia che serve per far funzionare questi nuovi impianti, sia per far funzionare i Dri sia per la futura centrale elettrica. Tutto questo chiama in causa la necessità di avere una nave rigassificatrice per coprire un bisogno di 5 miliardi di metricubi e rappresenta l’elemento che fa quadrare il cerchio rispetto ad un investimento che noi auspichiamo”. Il sindacato invita quindi gli enti locali ad andare in questa direzione “dando l’autorizzazione a questo processo che finalmente affronta il tema della salute e dell’ambiente a Taranto dopo anni e anni in cui si inseguiva una situazione di questo tipo” conclude Uliano.
La nuova autorizzazione integrata ambientale Aia appena rilasciata prescrive per l’ex Ilva di Taranto il limite di sei milioni di tonnellate annue di produzione per 12 anni e pone 470 prescrizioni. È quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Le prescrizioni indicate dall’Istituto superiore di Sanità sarebbero state tutte recepite. È un’Aia comunque temporanea e verrà rivista a partire da agosto in base all’accordo di programma interistituzionale. In alcuni casi prevede di applicare i valori dell’Aia vigente per un periodo di circa sei mesi in attesa di ulteriori dati. “L’Autorizzazione per l’ex Ilva “è un segnale importantissimo - afferma la ministra del Lavoro, Marina Calderone sempre al congresso Cisl - perché come governo, insieme alle parti sociali, ci siamo impegnati sin da subito a dire che vogliamo continuare a fare acciaio, ad avere un'azienda strategica come l’Ilva in Italia. Per noi è importante ovviamente mantenere la nostra capacità di produzione industriale, in sicurezza, e di lavoro”.
Intanto c’è attesa per l’incontro del 31 luglio che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, d’intesa con gli enti locali, ha convocato con inizio alle ore 16.00. L’incontro dovrebbe essere conclusivo alla definizione dell’Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto. Alla riunione - che avrà luogo in presenza a Palazzo Piacentini a Roma, sede del Mimit - interverranno i rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero della Salute e del ministero dell’Interno, insieme a quelli della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, dei Comuni di Taranto e di Statte, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto, nonché i commissari di Acciaierie d’Italia in As e di Ilva in As.
“Nessun posto di lavoro deve essere perso - sottolinea la segretaria generale della Cisl dal palco del congresso che si sta svolgendo a Roma -. Questo noi lo abbiamo detto sempre, da quando è iniziata la vicenda già 13 anni fa nel 2012. Come Cisl continuiamo a pensare che anche a Taranto ci sia la possibilità di produrre acciaio verde così come si realizza in tante altre parti del mondo. Occorrono una forte assunzione di responsabilità e coraggio e tenere insieme ambiente, salute, sicurezza e produzione. Questo noi lo abbiamo detto all’epoca e lo ribadiamo oggi”.
Sara Martano