Giovedì 10 luglio 2025, ore 13:49

Industria

Ex Ilva e le scelte per il futuro

Ore decisive per capire quali saranno le sorti dello stabilimento ex Ilva di Taranto. Al tavolo al Mimit convocato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso per trovare un’intesa sull’accordo di programma necessario a ottenere la nuova autorizzazione ambientale e sanitaria Aia partecipano ai lavori, in presenza o in videocollegamento, oltre ai sindacati anche i commissari straordinari Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Taranto Piero Bitetti, il sindaco del Comune di Statte Fabio Spada, il presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano, il commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio Giovanni Gugliotti, rappresentanti del ministero dell’Ambiente e di quello della Salute.

“Per noi - afferma il segretario generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano - è fondamentale anche puntare alla tenuta dell’intero gruppo che deve restare indivisibile su tutto il territorio nazionale. La siderurgia - continua il sindacalista - è un asset strategico per l’Italia e non possiamo permetterci di comprometterlo. Le conseguenze sarebbero enormi, non solo dal punto di vista occupazionale”. “Le istituzioni nazionali e locali devono assumersi la responsabilità di scelte che determineranno il futuro industriale del paese - ribadisce e il segretario nazionale Fim Cisl. Valerio D’Alò - ma anche la sorte di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Abbiamo provato a trasmettere consapevolezza di cosa determinate scelte possono produrre e speriamo prevalga il senso di responsabilità verso il futuro. Il rilancio non è più rinviabile se si pensa che  oggi il progetto ex Ilva si basa su un solo altoforno che tra poche ore vivrà una fermata manutentiva e vedrà, seppur per qualche giorno, azzerata la produzione. È chiaro che la tenuta ambientale deve andare di pari passo con quella sociale. Non si può scindere un aspetto dall’altro”. 

La Fim mette in evidenza anche la portata occupazionale del sistema che ruota attorno all’ex Ilva: “Se sommiamo tutti i lavoratori coinvolti, diretti e indiretti, ci troveremmo davanti ad una situazione drammatica - continua Uliano -. Non possiamo ignorare il peso che questo sito produttivo ha sull’intero territorio. Abbiamo, infine, ribadito l’importanza di una transizione che sia sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche umano. È fondamentale che il percorso verso la decarbonizzazione tenga conto degli aspetti sociali. Non si può pensare a una riconversione che lasci indietro i lavoratori o che scarichi sui territori il prezzo del cambiamento. Serve un progetto serio, che coniughi innovazione, tutela dell’ambiente e protezione del lavoro”.

Sara Martano

( 8 luglio 2025 )

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