Si scrive sblocco, ma si legge rinvio. La Ferrovia Circumetnea ha risolto il contratto con il Consorzio Medil per “impossibilità delle prestazioni” per i lavori del secondo tratto di metropolitana, da piazza Stesicoro fino al terminal aeroportuale di Catania. Ora però ci vorrà una nuova gara, che si terrà nel 2026 e i cantieri si avvieranno dal 2027. Se tutto va bene, il completamento dell’opera viene spostato al 2030: quattro anni dopo le previsioni. Una situazione che preoccupa non poco anche il sindacato.
Un danno socio economico, oltreché occupazionale: ciò che teme la Filca Cisl etnea, col suo segretario Giuseppe Famiano: “Vedere fermo da anni proprio il collegamento con l’aeroporto, una delle infrastrutture più attese e strategiche per mobilità, sviluppo economico e turismo, appare a dir poco inaccettabile” spiega. Il contratto tra la Ferrovia Circumetnea (FCE) e il Consorzio Stabile Medil era stato sottoscritto nel mese di agosto 2021. Prevedeva la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori per l’intera estensione della metropolitana, da Piazza Stesicoro fino al terminal aeroportuale, per un importo complessivo di circa 384-400 milioni di euro. Ma era sorto subito un contenzioso, con il consorzio che reclamava un adeguamento di prezzi. Per dirimere la controversia, intervenne il Collegio Consultivo Tecnico per il quale l’appalto si trovava in condizioni tali da decretare “impossibilità delle prestazioni”. Ora però tutto slitta in avanti. Con un disallineamento evidente nei confronti degli altri tratti. “Già allora - ricorda Famiano - avevamo denunciato che il protrarsi delle divergenze rischiava di trasformare un’infrastruttura fondamentale nell’ennesima incompiuta siciliana, con il pericolo concreto di perdere finanziamenti già stanziati e compromettere definitivamente un progetto che rappresenta l’ultimo tassello di un percorso iniziato oltre trent’anni fa. Il prolungato immobilismo ha prodotto, e continua a produrre, conseguenze gravissime: centinaia di lavoratori edili attendono da anni di poter essere impiegati e il tessuto produttivo locale subisce un danno diretto”.
Le richieste della Filca catanese sono chiare: l’immediata accelerazione dell’iter per la nuova gara, evitando ulteriori slittamenti rispetto al 2026; la garanzia che le risorse necessarie siano individuate tempestivamente e che non si perda un solo euro dei finanziamenti già previsti; un monitoraggio costante sui tempi, sulla sicurezza dei cantieri e sulle ricadute occupazionali. “Da anni chiediamo che ogni opera venga inserita in un quadro organico e coerente - afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, perché un’infrastruttura non realizzata, come il collegamento con l’aeroporto, spezza la continuità dell’intero sistema metropolitano e indebolisce l’intera rete di mobilità dell’area etnea. Mobilità, urbanistica, economia e lavoro devono procedere insieme, all’interno di una programmazione integrata che eviti sprechi, ritardi e interventi frammentati. Un collegamento metropolitano diretto tra città e aeroporto costituirebbe infatti un’infrastruttura strategica, capace di incidere concretamente su mobilità, attrattività turistica e sostenibilità ambientale”. “L’ennesimo stallo - sottolinea - non è dunque un semplice intoppo tecnico: è un vulnus che rischia di indebolire l’intera prospettiva di sviluppo del territorio. Rinviare ancora significherebbe compromettere un’opportunità irrinunciabile per la crescita di Catania. Abbiamo già chiesto al Prefetto di convocare un confronto con le parti interessate; FCE, Regione e rappresentanti del ministero dei Trasporti”.
Rosario Nastasi

