Sabato 19 luglio 2025, ore 8:47

Lavoro

Portovesme: basta attese, sindacati chiedono incontro immediato al Mimit

A Portovesme i lavoratori hanno stabilito che il limite della sopportazione è stato raggiunto e superato. Secondo il sindacato, la Sider Alloys non riesce a trasformare le promesse in fatti concreti e a far ripartire il progetto per il rilancio della produzione dell’alluminio primario, perciò è opportuno che si faccia da parte ed esca di scena. Nei giorni scorsi davanti ai cancelli della fabbrica l’assemblea di operai e tecnici ha chiesto al Governo di dare il benservito alla multinazionale svizzera che sette anni fa aveva rilevato gli impianti ex Alcoa. Per non perdere altro tempo i sindacati chiedono un incontro immediato presso il Mimit affinchè sia formalizzato al massimo livello il “cambiamento di cavallo”. Al posto della multinazionale un altro player : qualche mese fa si è fatto avanti un imprenditore greco del settore dell’alluminio che ha recentemente visitato l’impianto di Portovesme, dopo aver espresso in più occasioni l’ interesse a contribuire all’investimento e al processo di reindustrializzazione del sito. "Serve una svolta definitiva. Ci auguriamo - dice il segretario della Fsm Cisl Sulcis Iglesiente Giuseppe Masala - che il Governo abbia trovato soluzioni alternative alla Sider Alloys. Non si può attendere oltre. L’attuale imprenditore non è stato in grado di rendere produttivi 100 milioni di finanziamento pubblico, più i 20 milioni lasciati in dote dall'Alcoa; adesso chiede finanziamenti per altri 350 milioni : le banche hanno visitato gli impianti nei giorni scorsi". Del vecchio organico (oltre 400 persone) della multinazionale americana, Sider Alloys ha riassunto una settantina di lavoratori. Le segreterie nazionali Fiom- Fim e Uilm hanno tracciato un quadro a tinte fosche della situazione: gli operai" percepiscono in ritardo gli stipendi; le ditte di subappalto non ricevono le spettanze per i lavori eseguiti; la restante parte dei lavoratori in attesa di ricollocazione (oltre 300) a stento sopravvive con una misera indennità di mobilità": circa 350 euro/mese che non ricevono dallo scorso gennaio. Di fronte a questo scenario le segreterie nazionali dei metalmeccanici chiedono in una nota unitaria "come sia possibile che lo Stato voglia continuare a garantire, attraverso l’agenzia del governo SACE, ulteriori finanziamenti? È giunto il momento di decidere cosa occorre fare per assicurare una vera reindustrializzazione del sito produttivo di Portovesme e non spendere i finanziamenti che non raggiungeranno l’obiettivo. Bisogna chiarire il ruolo di Invitalia che è socio di SiderAlloys". Da qui la richiesta delle organizzazioni sindacali regionali e nazionali perchè venga immediatamente convocato il tavolo di crisi al Mimit. "È dovere del Governo dare le risposte chieste da anni dai lavoratori e a un territorio che già soffre di tante crisi industriali strutturali, che stanno rendendo sempre più povera la popolazione", hanno scritto i dirigenti Fiom, Fim e Uilm. "Discontinuità e un futuro diverso, che non può essere con questa azienda, che non ha raggiunto l’obiettivo del rilancio e che quindi non c’è più credibilità", ribadiscono Renato Tocco (Uilm) e Roberto Forresu (Fiom ). Dall’inizio di gennaio si parla - nelle interlocuzioni tra Governo e Regione - del revamping della fabbrica, di rimettere in funzione, dopo un lavoro di ristrutturazione, l’intera sala elettrolisi, di piani d’investimento, della possibilità di far intervenire un pool di banche per sostenere il progetto. La nuova goccia che ha fatto traboccare il vaso è il ritardato pagamento della mensilità di maggio avvenuta solamente il 2 luglio. La direzione Sider Alloys ha cercato di rispondere a tutte le contestazioni con un comunicato stampa dove ribadisce con decisione la volontà dell’azienda di realizzare gli impegni per il rilancio dello stabilimento, evidenziando la validità del progetto industriale “osservato speciale” anche da industrie straniere potenzialmente interessate a prendere in mano le chiavi dell’impianto. Relativamente ai ritardi nei pagamenti, l’azienda ha dichiarato di aver individuato e corretto le disfunzioni che non si ripeteranno.
Mario Girau

( 18 luglio 2025 )

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