Nell’area industriale di San Nicola di Melfi la PMC è una delle aziende dell’indotto di Stellantis: produce particolari lastrati, sia per Stellantis di Melfi che per l’azienda di Pomigliano. Come l’intero settore, anche questa azienda risente della crisi produttiva, e dunque ben 163 lavoratori sentono la spada di Damocle di eventuali spostamenti in altre sedi o di uscite volontarie. In un clima di incertezza, il sindacato tiene alta l’attenzione. Ad evidenziarla con la consueta concretezza è la Fim Cisl Basilicata. Il segretario generale Gerardo Evangelista, presente all’incontro con la direzione di PMC presso la sede di Confindustria a Potenza, ha dichiarato che il confronto non ha sortito gli effetti sperati, ed ha espresso profonda insoddisfazione per le risposte ricevute su temi fondamentali quali l’occupazione, il contratto di solidarietà, il rilancio produttivo e le nuove commesse.
“L’incentivazione alle uscite volontarie - sostiene il sindacalista - è il segnale più evidente del clima di incertezza e preoccupazione che si vive all’interno del sito automotive di Melfi. Dietro ogni dipendente vi è una storia personale, fatta di scelte difficili e spesso dolorose. Per la Fim Cisl resta fondamentale l’aspetto che ogni lavoratrice e ogni lavoratore sia messo nelle condizioni di decidere in piena libertà, con rispetto, ascolto e senza alcuna pressione. Ribadiamo con fermezza che le aziende PROMA e MA, anch’esse appartenenti al gruppo di riferimento di PMC, devono attivarsi per individuare soluzioni concrete, inclusi percorsi di ricollocazione interna, anche come trasfertisti, a tutela dei lavoratori coinvolti”.
Al centro delle richieste sindacali rimane il prolungamento del contratto di solidarietà, una misura essenziale per accompagnare questa fase di transizione. È necessario affrontare tempestivamente tale questione, come già concordato nei precedenti incontri, al fine di garantire continuità salariale ai lavoratori e alle lavoratrici della PMC, oggi costretti a vivere in una nebulosa di durevole incertezza. “Chiediamo a Stellantis - insiste Evangelista - di accelerare sullo sviluppo delle versioni ibride, in particolare per la nuova Jeep e la Lancia Gamma, in un mercato dell’automotive che resta debole e che continua a incidere negativamente sui volumi produttivi”.
Resta purtroppo inevitabile che una produzione così ridotta comporti anche livelli occupazionali più bassi, soprattutto in un contesto socio-economico talmente delicato come quello di Melfi. “Per garantire il futuro produttivo dell’indotto è necessaria un’azione decisa, supportata anche dalla Regione Basilicata, per assicurare la sopravvivenza delle aziende coinvolte. La Fim Cisl - conclude Evangelista - è pienamente consapevole del momento delicato che attraversa il settore automobilistico e, proprio per questo, ritiene indispensabile attivare ogni strumento utile a garantire e prolungare le tutele per i lavoratori. In una fase cruciale di transizione, segnata da cambiamenti tecnologici, incertezze produttive e profonde trasformazioni del mercato, servono azioni non più rinviabili, concrete e coordinate su più livelli. È per questo che la Fim richiama la necessità di un effettivo patto sociale, capace di trasformare questa fase di cambiamento non in una frattura, ma in una reale opportunità di rilancio”. L’azienda ha intanto convocato la Rsu e le organizzazioni sindacali, giovedì 5 giugno, presso Confindustria Basilicata al fine di effettuare la valutazione sull’ammortizzatore sociale.
Armando Lostaglio