Tempi stretti per trovare un’intesa che salvaguardi i posti di lavoro nei call center Teleperformance di Taranto e Roma. Dopo l’ultimo incontro tra azienda e sindacati l’ad della multinazionale, Gabriele Piva, ha ribadito le richieste della multinazionale. Che possono dividersi in tre punti: creazione di una nuova società solo per Parco San Leonardo mentre Roma e Taranto restano con l'assetto attuale e con l'attuale portafoglio clienti; apertura alla flessibilità e riduzione del tempo indeterminato; riduzione dell'orario di lavoro settimanale da 33 a 20 ore con turni di quattro ore anziché sei, oppure di otto, se necessario per le richieste del committente, ma divise in due tranche. Sacrifici pesanti per i lavoratori, dunque. Con la minaccia - ribadita dallo stesso Piva - che, senza intesa sindacale ”la strada purtroppo sarà segnata e diverranno inevitabili licenziamenti e chiusura".
La trattativa riprenderà lunedì prossimo a Roma. Ma intanto, la sera prima, a Taranto, dipendenti del call center effettueranno un singolare flash mob: rimarranno in mutande per qualche minuto in una piazza del centro cittadino per simboleggiare - e lanciare al tempo stesso un monito all'opinione pubblica - come l'azienda, con i vari provvedimenti adottati negli ultimi anni, dalla cassa integrazione alla riduzione di alcune voci della busta paga, li abbia "messi in mutande".