Lunedì 6 maggio 2024, ore 17:01

Lavoro 

G20, al centro tutele e parità di genere 

Il miglioramento delle condizioni di lavoro, la tutela del salario e della sua equità per uomini e donne, la promozione dell'eguaglianza di genere: è su questi temi che si articola il G20 del Lavoro, che si è aperto a Catania. Sul tavolo del confronto - con una improvvisa urgenza dettata dalla morte del sindacalista Adil Belakhdim, ucciso nel Novarese durante uno sciopero - l’algoritmo che decide gli orari e i turni dei lavoratori e ha fatto saltare regole, diritti e la stessa possibilità di interlocuzione in un negoziato tra controparti. Gli squilibri posti dall’uso degli algoritmi erano stati affrontati nel corso del G20 del 2019, ma la pandemia ha reso più pervasive le nuove tecnologie come lo smart working e i processi di digitalizzazione. ”E’ necessario assicurare - afferma il documento del G20 del 2021, che ha la presidenza dell’Italia - che l’utilizzo crescente degli algoritmi per la gestione delle aziende e della forza lavoro sia in linea con i principi adottati nel G20 e, in particolare, che abbiano al proprio centro l'essere umano e siano indirizzati verso una società sostenibile e inclusiva. L’impatto dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro e la neutralità e trasparenza degli algoritmi stessi deve essere il focus della discussione, con l'obiettivo di impedire discriminazioni tra i lavoratori”. Il tema è al centro della stessa riflessione del sindacato: L’impatto dei processi di digitalizzazione sulla vita quotidiana sarà al centro anche del G20 sull'Istruzione, anch'esso da ieri ai piedi dell'Etna. Il gruppo di lavoro si è concentrato, in primo luogo, sulle politiche e sugli interventi ”messi in atto per contrastare la crisi educativa causata dall’emergenza sanitaria, come ad esempio tutte le forme di didattica che hanno consentito di coniugare la didattica in presenza con quella a distanza. Inoltre, sono state condivise le misure adottate dai Paesi G20 per mitigare le disuguaglianze e la povertà educativa, per ridurre i divari digitali e contrastare la dispersione scolastica”.
Rimarca il ministro Bianchi: ”La dispersione scolastica, purtroppo, è stata esaltata dal Covid. Noi pensiamo che il Paese non può ripartire se non si eleva il grado di competenza, la qualità delle conoscenze. Siamo di fronte a una grande fase di trasformazione tecnologica e il rischio - conclude Bianchi - è che questo diventi un altro elemento di separazione tra Nord e Sud, tra le città e le campagne”.
Intanto si avvicina la data del 30 giugno, prima scadenza del blocco dei licenziamenti. Tema sul quale Cgil Cisl e Uil si preparano a scendere in piazza sabato 26 giugno per sostenere la proroga almeno a fine ottobre. Sollecitando un intervento per prolungare il divieto, al Parlamento ma anche al Governo, perché i tempi del decreto Sostegni bis potrebbero non aiutare, visto che la conversione dovrebbe arrivare solo a metà luglio. ”Il Governo ci ascolti”, insistono i sindacati, pronti eventualmente a non mollare la presa.
A poco più di una settimana dalla fine del primo blocco dei licenziamenti, i sindacati lanciano quindi ancora un appello per scongiurare l'uscita ed il rischio di una ricaduta sociale e occupazionale. La scadenza del 30 giugno, che interessa sostanzialmente l'industria, le costruzioni e le grandi imprese dei servizi, preoccupa Cgil, Cisl e Uil per l'impatto negativo che potrebbe avere sul mercato del lavoro, dopo quasi un milione di posti persi nell'ultimo anno, ricordano. E proprio per la proroga del blocco dei licenziamenti almeno al 31 ottobre, per l'estensione degli ammortizzatori sociali, il rilancio delle politiche attive e in generale dell'occupazione a partire da donne e giovani insieme alle riforme delle pensioni e del fisco, Cgil, Cisl e Uil sabato 26 giugno proseguiranno la mobilitazione unitaria scendendo in piazza con tre manifestazioni nazionali - a Torino, Firenze e Bari - dove rispettivamente prenderanno la parola i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Slogan dell'iniziativa: ”Ripartiamo, insieme”.
"Mi auguro che il Governo ci ascolti e riapra la discussione anche sugli altri temi, le riforme e gli investimenti da realizzare, coinvolgendo i sindacati: se ci ascoltano bene, se così non fosse abbiamo intenzione di proseguire la
mobilitazione”, avverte Landini.
”Il Governo è ancora nelle condizioni di correggere il decreto Sostegni bis o di adottare un provvedimento finalizzato a scongiurare l'uscita dal blocco
dei licenziamenti”, sostiene Sbarra.
Aggiunge bombardieri: ”Sul tema ci saremmo aspettati dal governo e dalla politica una risposta più attenta. Oltre che sui numeri noi dovremmo ragionare sullo strappo sociale che si registrerà tra qualche giorno. Parliamo di lavoratori che in molti casi hanno dato la vita durante la pandemia per far continuare il Paese e in questo momento non ricevono attenzione: noi chiediamo il blocco dei licenziamenti fino a ottobre per avere il tempo di discutere di ammortizzatori sociali e di politiche attive del lavoro”.
E a proposito di ammortizzatori, il ministro del Lavoro Orlano assicura:” La riforma arriverà entro l'estate. In queste giornate sto avendo colloqui bilaterali. Al ritorno dal G20 di Catania incontrerò gli altri Ministri competenti; poi valuteremo i costi e metteremo a punto un testo scritto da sottoporre alle parti sociali. I tempi saranno rispettati, ma bisogna vedere se fare un unico intervento o articolarlo più interventi. Siamo all'ultimo miglio”. Gli ammortizzatori sociali, sottolinea Orlando, ”vanno pensati non solo come aiuto alle difficoltà delle imprese ma anche come strumenti che servono ad affrontare cambiamenti senza farne pagare il prezzo ai lavoratori”.
Giampiero Guadagni

( 22 giugno 2021 )

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