Giovedì 18 aprile 2024, ore 11:23

Siccità

Incendi in Sicilia, sindacati: allarmi inascoltati

Sono 2.500 gli ettari andati in fiamme in Italia negli ultimi 7 giorni. È quanto risulta dai dati raccolti da Effis, il Sistema di Informazione Europeo degli Incendi Boschivi (European Forest Fire Information System) e resi noti dal Centro Epson Meteo-Meteo.it. La maggior parte degli ettari bruciati, 1.576, è stata registrata in Sicilia (672 in provincia di Trapani, 158 ettari nella provincia di Enna, 335 nel siracusano, 141 ettari in provincia di Palermo, 205 nel catanese e 65 nell’agrigentino). Le fiamme hanno colpito anche la Calabria, al secondo posto (con 704 ettari) per gli incendi negli ultimi 7 giorni (387 in provincia di Crotone, 158 ettari nella provincia di Vibo Valentia, 41 nel cosentino, 118 ettari in provincia di Reggio di Calabria). Terzo posto per il Lazio con 193 ettari (138 in provincia di Latina, 55 nella provincia di Roma) e quarto per la Puglia con 68 ettari (nella provincia di Foggia).

Massimo impegno da parte del governo siciliano a mettere in campo ogni urgente azione per porre rimedio alle fragilità del sistema regionale chiamato a gestire la lotta agli incendi boschivi, puntando, tra l’altro, a una migliore organizzazione della Sala Operativa Unificata, delle squadre a terra, dei lavori di prevenzione e a una intensificazione delle comunicazioni con il territorio - Prefetture e Comuni su tutti - per fare in modo che la risposta di contrasto agli incendi sia quanto più immediata possibile. Questo l’esito della riunione sull’emergenza incendi in Sicilia presieduta stamane nella sede del Dipartimento dal Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, a cui erano presenti tra gli altri i vertici del corpo dei Vigili del fuoco. La Protezione civile si è impegnata a fare un ulteriore sforzo, da parte delle strutture nazionali, nel supportare la Regione per trovare nel più breve tempo possibile una soluzione alla mancanza di mezzi nella flotta regionale. La Protezione civile precisa, anche in riferimento ad alcuni articoli di stampa pubblicati oggi, che ciò che manca non sono i Canadair, bensì alcune flotte regionali - tra le quali quella siciliana - che negli anni passati erano costituite da elicotteri anche del Corpo Forestale dello Stato messi a disposizione attraverso convenzioni con le Regioni, mezzi che quest’anno, con la riforma e il passaggio di competenze e risorse al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e all’Arma dei Carabinieri, non sono tutti disponibili. La flotta aerea statale impegnata nella campagna antincendio boschivo 2017 è la più grande d’Europa, ed è stata ulteriormente incrementata rispetto a quella dello scorso anno.

"Le prese di posizione e l'improvviso interesse di soggetti politici e istituzionali, in queste ore, riguardo le condizioni del servizio antincendio lascia basiti". Lo scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali Alfio Mannino, Calogero Cipriano e Nino Marino che "chiedono al governo regionale di riaprire immediatamente il tavolo sul riordino del settore forestale tenendo conto delle proposte dei sindacati, finora inascoltate. Ci chiediamo ad esempio - sottolineano i sindacati - dove questi stessi soggetti fossero quando manifestavamo preoccupazione per il ritardo nell’approvazione del bilancio o quando, a fine maggio, abbiamo lanciato il grido d’allarme sui ritardi nella preparazione della campagna antincendio e chiesto alla politica di intervenire. O ancora, dove fossero queste persone quando qualche funzionario, con atteggiamento arrogante, metteva in discussione i più elementari diritti contrattuali dei lavoratori dell’antincendio e il 14 giugno quando abbiamo preteso dall’assessore di fare partire entro 24 ore il servizio. È chiaro che così non si può andare avanti. Deve ad esempio fare riflettere - osservano i segretari di Flai, Fai e Uila - il fatto che più del 90% degli incendi di questi giorni si sia sviluppato fuori da aree demaniali forestali: questo sottolinea che dove il territorio viene governato è più sicuro e protetto, per questo va ampliato l’ambito di competenza della forestale e l’ambito di intervento dei lavoratori forestali. Chiediamo - chiosano Mannino, Cipriano e Marino - di discutere delle ipotesi di intervento che proponiamo, per avere un territorio meno degradato e più curato"

 

( 3 luglio 2017 )

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