Venerdì 26 aprile 2024, ore 5:35

Codice antimafia, ok del Senato. E ora lo ius soli

Il Governo Gentiloni va e la sua maggioranza tiene. L’aula del Senato con 129 voti a favore, 56 contrari e 30 astenuti ha dato il via libera al ddl sul Codice antimafia, che tornerà adesso in terza lettura alla Camera perché Montecitorio ne esamini le modifiche apportate. Ap, il partito del Ministro Alfano, ha lasciato libertà di voto mentre il M5S ha dichiarato la propria posizione di astensione. Soddisfatta la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi: ”Alcune tardive obiezioni sono state superate dalla volontà politica di non vanificare il lungo e approfondito lavoro fatto in questi tre anni. La riforma è attesa da troppo tempo, necessaria e nel complesso ben fatta. Si tratta di dare maggiore efficacia e trasparenza a tutto il sistema dei sequestri, confisca e gestione dei beni dei mafiosi e di rilanciare il ruolo strategico dell'Agenzia nazionale. Mi auguro che la Camera faccia la sua parte per l'approvazione definitiva entro la sessione di Bilancio, in modo da completare la legislatura con un impegno forte contro la criminalità mafiosa". Anche il Ministro della Giustizia Orlando si è detto soddisfatto: "Credo - ha commentato - che ci siano le condizioni per portarla fino in fondo", aggiungendo che "ci sono anche opinioni diverse". Certo, con il ritorno alla Camera non è escluso che il testo possa cambiare ancora. A possibile rischio ci sarebbe in particolare la norma che estende l'applicabilità delle misure di prevenzione personale e patrimoniale agli indiziati di reati contro la pubblica amministrazione, come la corruzione. Una misura su cui il Senato è intervenuto prevedendo che ci debba essere l'ipotesi di associazione a delinquere. Ovviamente, in caso di ulteriori modifiche da parte di Montecitorio, scatterà la necessità di un nuovo passaggio con il rischio che questo possa comportare lo spiaggiamento della legge e la sua non approvazione prima della fine della legislatura. Staremo a vedere. Ad ora, comunque, la maggioranza sembra tenere e procede con una certa velocità nell'approvazione di quella che potremmo definire l'agenda Repubblica (le leggi che il quotidiano fondato da Scalfari sta caldeggiando per l'approvazione entro la fine di questa legislatura) e il cui scoglio più difficile ancora oggi appare l'ok alla legge sullo ius soli vista la feroce opposizione di Lega, Fratelli d'Italia e 5 Stelle disposti anche a fare ostruzionismo pur di farla naufragare. Renzi alla legge sullo ius soli non vuole rinunciare, anche perché la ritiene un punto politico di incontro importante con la sinistra che pure in queste settimane ha avuto numerosi confronti e opinioni diverse rispetto ad alcune scelte del Pd e dello stesso Renzi. Comunque andrà a finire, una cosa è sicura: dopo aver speso un sacco di retroscena sulle elezioni anticipate, che non ci saranno, adesso nel finale della legislatura sono cominciate le grandi manovre in vista del voto dell'anno prossimo.

( 7 luglio 2017 )

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