Anasfim, l'Associazione nazionale aziende servizi di Field Marketing aderente a Confesercenti e i rappresentanti Fisascat Cisl e Uiltucs , hanno firmato nella serata di ieri un accordo nazionale di secondo livello del contratto Terziario, Distribuzione e Servizi sottoscritto da Confesercenti con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs il 12 luglio del 2016. Le principali novità riguardano: il mercato del lavoro, in particolare il lavoro a chiamata, il tempo determinato e il part-time, gli inquadramenti contrattuali e i cambi di appalto.
L’intesa "rappresenta l'evoluzione di un percorso, iniziato con l'accordo quadro sottoscritto con tutte le organizzazioni sindacali firmatarie a dicembre 2012, sostenuto in questi anni dal ministero del Lavoro e dalla direzione generale Attività Ispettive". Le parti, spiega la nota, "si sono reciprocamente riconosciute quali organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale della categoria/settore marketing operativo". Anasfim rappresenta circa 60 aziende associate che raggruppano circa 50 mila lavoratori. Il contratto collettivo Terziario, Distribuzione e Servizi Confesercenti 2016, integrato da questo accordo, vincola i datori di lavoro del settore marketing operativo per tutti gli effetti di legge e di contratto collettivo, anche ai fini dell'accesso ai benefici normativi e economici disposti dalla normativa statale e regionale. Le parti hanno siglato anche un avviso comune con cui si sono impegnate ad intraprendere azioni concrete di contrasto al fenomeno del dumping contrattuale, dilagante in un settore in cui è consistente la presenza di aziende che applicando contratti ''pirata'' cioè non sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.
Le parti hanno condiviso in più passaggi dell'avviso comune e dell'accordo la necessità di arginare fenomeni di dumping, che hanno effetti sulle tutele di tipo normativo e retributivo, mediante adeguate misure legislative, che garantiscano il rispetto delle retribuzioni minime individuate dai contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, come già previsto per i minimi contributivi. Inoltre, anche in conformità alle finalità della legge, con l'accordo del 6 marzo si è inteso realizzare maggiore occupazione, migliorare la qualità dei contratti di lavoro, favorire l'emersione del lavoro irregolare, promuovere gli incrementi di competitività e di salario, favorire gli investimenti e l'avvio di nuove attività. Le principali novità riguardano: il mercato del lavoro, in particolare il lavoro a chiamata, il tempo determinato e il part-time, gli inquadramenti contrattuali e i cambi di appalto.