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Settore lapideo

Massa Carrara, firmato il contratto integrativo per circa 2mila addetti

Ci sono voluti scioperi, polemiche accese, lunghe soste nel confronto, alternate a trattative infuocate, ma alla fine la fumata è stata bianca: i circa 2mila addetti del settore lapideo nella provincia di Massa Carrara hanno un nuovo contratto integrativo. La firma tra l’Associazione degli Industriali della provincia di Massa Carrara e le organizzazioni sindacali Filca-Cisl, FenealUil e Fillea-Cgil è arrivata ad oltre 6 mesi dalla scadenza del contratto, ma rappresenta comunque un compromesso accettabile, viste le posizioni di partenza della controparte. "L’accordo - spiega Massimo Bondielli, della Filca territoriale - prevede un aumento del premio di indennità di presenza giornaliera pari a 3,50 euro per i lavoratori del piano e di 4,50 euro giornalieri per quelli del monte. Scatterà dal prossimo mese di novembre, anche se l’adeguamento sarà progressivo. Non è ovviamente la cifra che abbiamo chiesto in partenza, e che ci sembrava proporzionata rispetto alla situazione economica del settore, tutt’altro che negativa. Ma la trattativa è stata davvero lunga ed estenuante, è stata caratterizzata da ben 5 giornate di sciopero e da una delegazione trattante che non aveva margini di trattativa e al suo interno ha imprenditori che pensano solo al profitto e non a creare filiera o lavorazione in loco. Molto importante per lo sblocco della trattativa - dichiara Bondielli - è stato l’intervento del sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, che si è schierato dalla parte dei lavoratori ed ha permesso di sbrogliare la matassa". La cifra concordata, una volta a regime, comporterà circa 100 euro al mese in più in busta paga per gli operatori dell’escavazione, poco meno per quelli dei laboratori. L’accordo prevede anche interventi sulle modalità della contrattazione e apre un nuovo capitolo nel confronto sulle regole del settore.

"Si tratta di un accordo molto importante - osserva Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl Toscana - anche perché il sindacato è riuscito a conservare la durata triennale del contratto integrativo provinciale, visto che gli industriali, tra le proposte irricevibili che hanno avanzato in trattativa, hanno inserito anche quella di rinnovare il contratto integrativo ogni sei anni, davvero un’assurdità".

( 16 luglio 2015 )

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