Giovedì 18 aprile 2024, ore 6:43

Lavoro 

Cresce l’occupazione: nel 2022 + 545 mila 

Nella media del 2022, l’aumento del numero di occupati di oltre mezzo milione di unità (+545 mila, +2,4%), tornando ai livelli del 2019. Questo si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-339 mila, -14,3%) e di quello degli inattivi di 15-64 anni (-484 mila, 3,6%). Lo ha reso noto l'Istat che ha diffuso i dati sul mercato del lavoro nell'ultimo trimestre del 2022. Il tasso di occupazione (15-64 anni) sale al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione scende di 1,4 punti percentuali e quello di inattività (15-64 anni) di 1,1 punti. Aumentano le posizioni dipendenti (4,7%), cresce il monte ore lavorate (12%) e diminuisce il ricorso alla Cig (-85,3 ore ogni mille lavorate). Tornano ad aumentare, nel 2022, i divari di genere: tra gli uomini il tasso di occupazione aumenta di più (+2,1 punti rispetto a +1,7 punti le donne) e quello di disoccupazione presenta un calo maggiore (-1,6 e -1,3 punti, rispettivamente). A livello territoriale, il tasso di occupazione aumenta maggiormente nel Centro (+2,3 punti) rispetto al Nord (+1,7 punti) e al Mezzogiorno (+1,8 punti), mentre quello di disoccupazione diminuisce in maggior misura nelle regioni meridionali (-2,1 punti) in confronto al Centro e al Nord (-1,7 e -0,9 punti, rispettivamente).
Nel 2022 gli stranieri mostrano una crescita del tasso di occupazione (+2,8 punti) superiore a quella degli italiani (+1,8 punti) e al contempo una maggiore riduzione del tasso di disoccupazione (-2,4 e -1,3 punti rispettivamente).
L'inflazione record registrata nella media del 2022 (Ipca +8,7%) ha determinato una marcata riduzione del potere d'acquisto sia delle retribuzioni contrattuali sia delle retribuzioni di fatto per Ula. Le retribuzioni contrattuali di cassa, nella media del 2022, sono aumentate del +3% rispetto all'anno precedente, registrando una crescita più marcata di quella della media 2021 (+0,7%).
Sono oltre 417mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di marzo e sono circa 1,3 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio, con un incremento della domanda di lavoro pari a quasi 59mila unità rispetto a marzo 2022 e 143mila unità sul corrispondente trimestre 2022. In aumento la domanda di giovani che passa da 101mila entrate programmate di marzo 2022 alle 132mila entrate previste per il mese in corso. Aumenta anche la richiesta di lavoratori immigrati: quasi 79mila entrate, erano poco più di 60mila a marzo 2022. A delineare lo scenario è il Bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 135mila lavoratori per il mese di marzo che salgono a 385mila nel trimestre marzo-maggio. Il manifatturiero è alla ricerca di 87mila lavoratori nel mese e di 249mila nel trimestre: le maggiori opportunità riguardano le industrie della meccatronica, quelle metallurgiche e quelle alimentari. Ancora elevata anche la richiesta del comparto delle costruzioni.
Si attesta complessivamente al 47,4% la quota di assunzioni di difficile reperimento (+6,3% rispetto ad un anno fa), soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono i settori legno-arredo, costruzioni, metallurgia, tessile-abbigliamento-moda. Sotto il profilo territoriale è da sottolineare l'elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord est per cui sono difficili da reperire circa il 54% dei profili ricercati con punte del 59,1% per il Trentino-Alto Adige.
Giampiero Guadagni

( 15 marzo 2023 )

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