Venerdì 26 aprile 2024, ore 8:01

Manovra 

Emendamento lento 

Il perimetro è stretto, il tempo a disposizione poco e le risorse a disposizione per ulteriori interventi limitate, con 21 miliardi su 35 blindati dal Governo per mitigare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese. In questo contesto la manovra inizia l’iter in Parlamento. La votazione degli emendamenti si svolgerà tra giovedì 15 e domenica 18 dicembre. Il termine ultimo per presentarli è fissato al pomeriggio di mercoledì 7. Lo stesso giorno, nella tarda mattinata, i leader di Cgil Cisl e Uil si confronteranno a Palazzo Chigi con il premier Meloni.
L’approccio tra sindacati è certamente diverso. Il numero uno della Cisl Sbarra ribadisce: ”Lo sciopero non è lo strumento giusto, miglioriamo e raddrizziamo subito questa manovra rafforzando e dando continuità al dialogo con Governo e forze parlamentari. Serve coesione, è sbagliato chiedere in questa fase sacrifici ulteriori ai lavoratori, infuocando le relazioni industriali e danneggiando indirettamente il tessuto produttivo”.
Venerdì i sindacati hanno aperto il giro di audizioni in Commissione Bilancio di Senato e Camera.
Un ”giudizio articolato” esprime la Cisl. Il segretario confederale Ganga ha spiegato che la manovra ”contiene misure importanti per fronteggiare l’emergenza a sostengo di lavoratori, famiglie e sistema produttivo, ma risulta ancora debole e insufficiente sul versante espansivo, per gli investimenti rivolti a occupazione, infrastrutture, strategie industriali ed energetiche, nel rilancio della sanità e dei servizi pubblici, nella capacità di progettare una nuova politica dei redditi e di mettere in campo riforme strutturali”. Necessario integrare le risorse anche ”prendendo in considerazione un nuovo scostamento di bilancio e facendo riferimento a fondi inutilizzati nazionali ed europei, incrementando e rendendo esigibile il prelievo sulla speculazione e sugli extraprofitti da estendere anche ai giganti della logistica e dell'economia digitale”.
Per La Cgil di fronte al rischio recessione, la manovra ”non risponde alle esigenze, è di cortissimo respiro, soprattutto per quanto riguarda le misure contro il caro energia che scadono alla fine di marzo 2023”. Così la vicesegretaria Fracassi, che essprime un netto giudizio negativo sul superamento del reddito di cittadinanza. Per la Cgil inoltre misure fiscali e voucher peggiorano le condizioni dei lavoratori.
Di misure ”timide e poco efficaci” parla la Uil, ”Mancano le risposte necessarie a sostenere i redditi dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie per evitare che l'Italia vada in recessione”, afferma il segretario confederale Uil Proietti, che chiede ”un taglio più marcato del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, degli aumenti contrattuali e di quelli contenuti negli accordi di secondo livello”.
Perplessità diverse anche dal presidente di Confindustria Bonomi, che lamenta l’assenza di un congruo rifinanziamento per la legge Sabatini; e la mancata proroga del credito d'imposta per la formazione 4.0. Per Bonomi, inoltre, flat tax e prepensionamenti sono misure non prioritarie. Piuttosto, ”il tempo stringe per il Pnrr rispetto a obiettivi e traguardi di fine anno, come l’attuazione della legge sulla concorrenza”.
A tutti, sempre in audizione, risponde il ministro dell’Economia Giorgetti: ”La manovra è coraggiosa. Tutte queste misure ammontano, nel complesso, a circa 42 miliardi nel periodo 2023-2039, aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati. A questi si aggiungono quelli per favorire la crescita e gli investimenti privati per circa 8 miliardi”. Il titolare del Mef non condivide il pessimismo prevalente sulle prospettive per l’economia internazionale e, in particolare, per quella italiana”. Il Pil nei primi tre trimestri del 2022 è aumentato più del previsto; e prevediamo che la crescita acceleri a quasi il 2% nel 2024”. Forte invece il rialzo dell’inflazione: ”L'impennata del costo dell'energia mette a rischio di sopravvivenza le nostre imprese, non solo quelle energetiche. L'impatto sui bilanci familiari è particolarmente grave per fasce di popolazione con redditi più bassi”.
Giampiero Guadagni

( 2 dicembre 2022 )

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