Sabato 27 aprile 2024, ore 17:42

Il caso

Ilva, sindacati in piazza a Bari: Emiliano ritiri il ricorso al Tar

Il rischio che ArcelorMittal prenda cappello e saluti la compagnia è serio. Ieri il gruppo ha manifestato chiaramente la sua contrarietà all’iniziativa di Regione Puglia e Comune di Taranto, che hanno fatto ricorso al Tar contro il decreto con cui il governo ha approvato, pur introducendo alcune modifiche, il piano ambientale per l’Ilva. Il timore di veder sfumare la trattativa ed un investimento che vale oltre 5 miliardi ha spinto i sindacati a manifestare questa mattina a Bari, davanti al Consiglio regionale, che all’ordine del giorno ha proprio la situazione dell’Ilva. Circa duecento lavoratori di Fim Fiom e Uilm hanno chiesto a gran voce al governatore Michele Emiliano di ritirare il ricorso: “Il lavoro non si tocca”, ”salute, ambiente, occupazione, senza divisione”, hanno gridato.

Nelle stesse ore si sono mossi anche i vertici nazionali dei sindacati. Durissimo l’attacco di Susanna Camusso, leader Cgil, ad Emiliano: il ricorso ”è un gioco da bambini, un modo di far saltare l’asta di vendita, Emiliano si assuma la responsabilità di venire al tavolo per discutere le soluzioni”.

Camusso ha spiegato di considerare legittima la critica al piano ambientale, ma ha anche ricordato che le istituzioni locali hanno a disposizione un tavolo con il governo per far valere le loro ragioni: ”È intorno a quel tavolo - ha detto - che si definiscono le soluzioni. Diciamo al presidente della Regione Puglia che quel ricorso non va bene e diciamo al ministro Calenda di non sospendere il tavolo”.

La manifestazione de metalmeccanici non è piaciuta però a Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil ed ex numero uno della Fiom: ”Dal punti di vista sindacale una scelta inopportuna”. Per Landini ”non è il momento di andare in Tribunale, e' il momento di fare la trattativa, chiediamo al Ministro dell'Industria che non sospenda le trattative. È il momento della responsabilità”.

Via Twitter torna a farsi sentire anche il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che da alcuni giorni battaglia a colpi di cinguettii con i sostenitori del ricorso, conpreso il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, con cui ieri ha avuto un botta e risposta condito da citazioni storiche: ”Cio' che accade in Puglia contro progetti che portano lavoro, energia e investimenti - attacca Calenda è senza precedenti. Occorre una risposta forte del Paese che lavora e produce (e paga il conto) contro la politica dei ricorsi e dell'irresponsabilita”.

Di Ilva parla a parlare pure la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, che entro il 23 marzo dovrà pronunciarsi sull’indagine antitrust aperta dalla sua direzione. Vestager ribadisce l’intenzione, già manifestata tre giorni fa a Milano in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Bocconi, di accelerare i tempi, anche se non fornisce indicazioni sulla data del verdetto: ”Trattiamo la questione con alta priorita, come facciamo con questi casi di acquisizione. Abbiamo scadenze molto strette, ma qui stiamo cercando di muoverci il più rapidamente possibile. Sfortunatamente non posso dire quando ci sarà una decisione”.

( L’articolo completo domani su Conquiste Tabloid)

( 1 dicembre 2017 )

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