Sabato 4 maggio 2024, ore 16:10

Verice europeo 

A Versailles i leader Ue ancora divisi sull’energia 

Il sostegno all'Ucraina sarà fermo e compatto, la volontà politica di creare un'Europa della difesa unanime, la possibilità di istituire un Recovery Plan per l'energia vicino allo zero. Sono queste le premesse del vertice di Versailles che segna l'apice del semestre di presidenza europeo della Francia prima della campagna elettorale transalpina. Il summit, pensato come prestigioso 'brainstorming' per cambiare il Patto di Stabilità, è stato invece inondato dall'emergenza ucraina. L'Ue, alla vigilia della riunione, ha inasprito le sue sanzioni estendendole ad altre 160 membri della nomenclatura russa e aumentando il raggio delle misure anche per la Bielorussia. Ma, per la prima volta, ha ammesso che la crescita del 4% prevista nel 2022 rischia di essere un miraggio. Il tema energetico resta uno dei principali sul tavolo dei leader. Il punto di partenza è il pacchetto RePowerEu varato nelle ore scorse dalla Commissione Ue. E difficilmente si andrà oltre. L'emissione di eurobond per finanziare le spese energetiche, spiegano fonti europee, non è all'ordine del giorno nonostante il pressing di alcuni Paesi, Francia in primis.

Tutti con l'obiettivo di ottenere un Recovery per l'energia che sostenga le spese degli Stati Ue per aiutare imprese e famiglie intrappolate nel 'caro energia'. Ma Bruxelles - con la Commissione stessa segnata da sensibilità diverse - tentenna. La transizione energetica è uno "dei pilastri del Recovery Plan, spendiamo prima i soldi che abbiamo", spiegano fonti Ue. Chi non ha ancora fatto domanda (non è il caso di Roma) per i prestiti assegnati dal Next Generation Ue, chiaramente potrà farlo direzionandoli sull'emergenza gas. E il settennato del budget Ue 2021-2027, essendo appena iniziato fornisce dei margini di flessibilità. Eppure gli Stati membri sull'energia scalpitano e la Grecia si è avvicinata a Versailles con una proposta che a Roma non può dispiacere: quella di fissare un tetto ai prezzi sul gas.

Sul piano delle sanzioni l'embargo a gas e petrolio decretato da Usa e Gran Bretagna per il Vecchio Continente resta un tabù. Germania, Olanda ma anche Ungheria hanno già espresso la propria contrarietà. Il premier italiano Mario Draghi, parlando alla Camera, ha osservato come le sanzioni, per durare, "devono essere sostenibili". Bruxelles 'si accontenta' di proseguire nell'allargamento della sua black list, aggravando alcune sanzioni - come l'esclusione di alcune banche da Swift - anche alla Bielorussia. Più urgente, forse, preparare le contromisure alla chiusura dei rubinetti energetici da parte di Mosca. "Un piano d'emergenza è sul tavolo ma sarà approfondito nel Consiglio europeo di fine marzo", ha spiegato un alto funzionario Ue. Il sostegno politico all'Ucraina, quello sì che non avrà alcuna crepa. I leader dell'Ue si vedono a poche ore dal bombardamento dell'ospedale pediatrico di Mariupol e mentre, in Turchia, è incorso l'incontro tra il russo Serghei Lavrov e l'ucraino Dmytro Kuleba.

È possibile che la Dichiarazione di Versailles faccia riferimento alla richiesta di adesione all'Ue dell'Ucraina. Puntando sulla difesa dei valori europei che accomuna l'Unione e Kiev e certificando, così, che la procedura per l'Ucraina, comunque vada a finire la guerra, sarà ben più breve di quella assegnata ai Paesi baltici. Del resto, in un'ipotetica tregua che sancisca il 'mai Kiev nella Nato' una prospettiva europea, per l'Ucraina, potrebbe fare da contraltare. E in questo scenario, nelle conclusioni, potrebbe comparire anche una 'clausola di mutua assistenza' tra Ue, Svezia e Finlandia dopo la richiesta arrivata dai due Paesi scandinavi in ossequi all'articolo 42 dei Trattati. Sul fronte economico, i commissari Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni, intervenendo all'Europarlamento, hanno riconosciuto che la guerra in Ucraina porterà un aumento dell'inflazione, una maggiore pressione sui prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari e una volatilità del mercato. Quindi la crescita sarà inferiore al 4% inizialmente previsto per quest'anno. Inoltre, l'evolversi degli eventi impone una decisione rapida sul futuro del Patto di stabilità. Intanto la premier dell'Estonia Kaja Kallas intervenendo alla Plenaria del Parlamento Ue ha ribadito la necessità di dare a Kiev una chiara prospettiva europea e di rafforzare la difesa comune.

Rodolfo Ricci

( 10 marzo 2022 )

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