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Trasporto aereo

Air France messa a terra dallo sciopero dei piloti

In attesa di capire l’esito della partita per la conquista di Alitalia, che li vede nuovamente tra i protagonisti, i vertici di Air France devono vedersela con i sindacati di tutto il personale della compagnia (hostess, piloti e personale di terra) che chiedono un aumento del 6% dei salari, a fronte dell’intesa raggiunta da Air France con due sigle sindacali (Cfdt e Cfe-Cgc) che prevede un incremento delle retribuzioni di un più modesto 1%. La proposta è stata invece rispedita al mittente dalle altre organizzazioni che oggi hanno inchiodato a terra oltre il 25% degli aerei in partenza dagli aeroporti francesi.

La richiesta dei dipendenti Air France, sostengono i promotori della protesta, è giustificata dagli ottimi risultati finanziari registrati nel 2017 dalla compagnia aerea, con 590 milioni di euro di profitti. "I dipendenti vogliono la loro parte della torta", si legge in un articolo uscito oggi su Le Monde che riporta la dichiarazione un anziano delegato sindacale. Il sindacalista ricorda che, negli ultimi sei anni, i membri dello staff hanno subito un blocco dei salari, ripetuti piani di ristrutturazione e il taglio di 10 mila posti di lavoro. Ragion per cui, quell’uno per cento in più ottenuto in busta paga, appare “un’elemosina”,

Sandrine Techer, esponente del Sindacato nazionale del personale navigante del settore commerciale (SNPNC) è tra i più agguerriti. Il conto non torna, dice, perché l'1% sarà concesso in due tempi: 0,6% ad aprile e + 0,4% a ottobre, con un incremento di appena lo 0,55% sul anno.

"Per la prima volta dal 2011, abbiamo sbloccato gli incrementi salariali", replica dal canto suo Franck Terner, CEO di Air France. E sfida i sindacati sostenendo che, in realtà, i dipendenti dovrebbero ricevere in media "tra il 3% e il 4,5% di aumento dei loro guadagni quest'anno" compresi gli aumenti salariali individuali, le promozioni e gli incentivi pagati dalla società. Uno sforzo finanziario stimato in circa 200 milioni di euro. Se a questi dovessero aggiungersi gli incrementi richiesti dai sindacati, l’esborso complessivo salirebbe a circa 440 milioni di euro in totale, il che potrebbe in gran parte intaccare i 590 milioni di euro di profitti dell'anno scorso.

(Articolo completo domani su Conquiste Tabloid)

( 22 febbraio 2018 )

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