Venerdì 26 aprile 2024, ore 7:47

Bruxelles 

I leader Ue cercano un’ intesa sul “price cap” dinamico al gas 

I tempi "sono maturi" e il 'price cap', seppur in una versione molto soft, può vedere la luce. Ursula von der Leyen, dopo mesi di incertezze, sigilla il nuovo piano della Commissione sull'energia e imprime una svolta alla strategia di Bruxelles sul gas: più vincoli agli Stati membri e alla volatilità dei prezzi, più solidarietà in caso di carenze delle forniture e la prospettiva di un indice di riferimento che faccia da contraltare al tanto criticato Ttf. Ma la partita non è chiusa, sul price cap' dinamico i 'falchi' del Nord non cedono. E la prospettiva di un nuovo scontro al vertice europeo di domani è dietro l'angolo. I leader europei devono fare i conti con l'inflazione che a settembre, secondo Eurostat, va al 9,9% nell'area dell'euro, dal 9,1% di agosto. A trainare il caro prezzi resta l'energia, in crescita del 40,7% (+38,6% ad agosto). Per l'intera Ue l'inflazione è stata del 10,9%, dal 10,1% di agosto. Tra i singoli Paesi, tassi più alti nei Baltici con Estonia che registra una inflazione al 24,1%, Lituania al 22,5% e Lettonia al 22%. L'inflazione in Italia a settembre è stata del 9,4%.

Il tema, come ha sottolineato von der Leyen, è che sulla piattaforma comune e sulla domanda aggregata di gas, tra i 27, si vede "un ampio sostegno", così come per un ulteriore taglio ai consumi - questa volta obbligatorio - in caso di emergenza. Mentre sul 'price cap' a Bruxelles ci si limita ad augurarsi una condivisione dei leader. "Esaminare un 'price cap' temporaneo e dinamico alle transazioni del gas naturale per limitarne i prezzi", è una delle misure contenute nella nuova bozza delle conclusioni del Consiglio Ue che inizierà domani - suscettibile di ulteriori cambi da qui alle prossime ore - nel quale si legge che il summit, riguardo al dossier energia, "ha concordato le seguenti misure e invita il Consiglio e la Commissione a portarle avanti con urgenza". Ma parallelamente alla riunione dei Rappresentanti dei 27 e al Consiglio Affari Generali a Lussemburgo, il piano della Commissione ha mostrato già le sue crepe. Incontrando le "riserve" e lo "scetticismo" di Germania e Olanda, ma anche - spiegano fonti europee - di Austria, Danimarca, Ungheria e Irlanda. Al momento l'invito ad esplorare un 'cap' dinamico è messo nero su bianco nella bozza di conclusioni del Consiglio europeo ma i 'falchi' punterebbero a toglierlo.

Dall'altra parte, i Paesi favorevoli ad un 'price cap' (i 15 della lettera in cui lo chiesero per iscritto, Francia e Italia inclusi, con la possibile aggiunta di Cipro ) auspicherebbero un riferimento più chiaro nel testo. La partita è aperta e il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, nella sua lettera d'invito, ha fatto un nuovo appello ai governi a tutelare l'interesse collettivo. La novità, per il fronte del 'price cap', è che la Commissione, sia pur con cautela, questa volta è dalla loro parte. A chi gli faceva notare il rischio che Mosca chiuda i rubinetti von der Leyen ha risposto con nettezza: "La Russia ha già mostrato di essere totalmente inaffidabile e ha deliberatamente tagliato i flussi all'Ue. Non possiamo contarci".

Rodolfo Ricci

( 19 ottobre 2022 )

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