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Bruxelles 

Intesa Ue sul bilancio del 2022: pagamenti per 170,6 miliardi

Qualche volta succede anche nell’Unione eurpea. Infatti, il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea, su proposta della Commissione europea, hanno raggiunto l'accordo sul bilancio comune per il 2022, il secondo nell'ambito del quadro finanziario pluriennale dell' Ue 2021-2027. L'intesa prevede impegni per 169,5 miliardi di euro e pagamenti per 170,6 miliardi di euro. Il bilancio del prossimo anno riflette le principali priorità Ue: ripresa economica, lotta ai cambiamenti climatici e transizione verde e digitale. Per il commissario al Bilancio, Johannes Hahn, "il bilancio aiuterà una ripresa sostenibile e la necessaria transizione dell'Ue verso il beneficio di tutti".
Tra i principali stanziamenti previsti, 49,7 miliardi di euro sono dedicati a "sostenere la ripresa incentivando gli investimenti nella coesione economica, sociale e territoriale". Alla politica agricola comune vanno invece 53,1 miliardi di euro e al fondo per la pesca 971,9 milioni. Al programma di ricerca Horizon Europe sono assegnati 12,2 miliardi, mentre alle Pmi, anche nel settore del turismo, sono destinati 613,5 milioni di euro.
Al programma Eu4Health dedicato alla resilienza dei sistemi sanitari nazionali vanno 839,7 milioni di euro. Per la lotta al cambiamento climatico e l'ambiente l'intesa prevede 1,2 miliardi di euro al Fondo per una transizione giusta e 755,5 milioni di euro per il programma Life. Sono invece 2,8 i miliardi di euro dedicati alle infrastrutture di trasporto. Ai giovani vanno 3,4 miliardi di euro per Erasmus+, mentre 406 milioni sono assegnati ai settori culturali e creativi con il programma Europa creativa. Il capitolo migrazione comprende 1,1 miliardi di euro per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione e 809,3 milioni di euro per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (Ibmf), che include anche 25 milioni di euro per la protezione del confine con la Bielorussia. Altri 227,1 milioni di euro sono destinati al Fondo Sicurezza interna e 945,7 milioni al Fondo europeo per la difesa a sostegno dell'autonomia strategica e della sicurezza europea.
Mentre 15,2 miliardi di euro andranno a sostenere i partner vicini e la cooperazione internazionale. L'accordo prevede anche aumenti mirati per lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale (Ndici) - Europa globale (190 milioni di euro), con particolare attenzione su Afghanistan e Siria, e per il programma di aiuti umanitari (211 milioni di euro) per le situazioni di crisi nel mondo. Ma c’è un’altra novità: carni bovine, soia, cacao, caffè e olio di palma: sono questi i prodotti che in un prossimo futuro potrebbero aver bisogno di un certificato anti-deforestazione per poter entrare nel mercato Ue. La presentazione di una proposta normativa per porre limiti alla commercializzazione in Europa di prodotti associati alla distruzione delle foreste nei paesi terzi era prevista per dicembre. Ma, secondo quanto appreso da alcuni organi di stampa, potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
La Commissione europea aveva annunciato la volontà di intervenire sulla materia già nel maggio 2020 nell'ambito della Strategia sulla biodiversità con l'obiettivo di "evitare o ridurre al minimo l'immissione sul mercato dell'Ue di prodotti associati alla deforestazione". Le misure dovrebbero tenere conto di una risoluzione dell'Europarlamento (ottobre 2020) approvata proprio per fermare la deforestazione indirettamente sostenuta dall'Ue. La risoluzione chiedeva un quadro legislativo che obbligasse gli operatori del mercato dell'Unione a garantire la tracciabilità dei loro prodotti per poterne identificare l'origine e il rispetto delle norme anti-deforestazione. Il testo approvato da Strasburgo si basava su studi che mostravano come l'iniziativa avrebbe avuto un impatto limitato su prezzi e volumi dell'import con costi aggiuntivi minimi per gli importatori Ue. Ora, a meno di sorprese dell'ultimo minuto, il quadro legislativo è pronto. Il controllo delle certificazioni anti-deforestazione dovrebbe applicarsi ai prodotti provenienti da Paesi terzi e per verificare l'autenticità delle attestazioni potrebbero essere usati i satelliti Ue. "Ci aspettiamo dalla Commissione europea una proposta forte, e se sarà tale sarà appoggiata dall'Europarlamento", ha detto il presidente della commissione Ambiente dell' Eurocamera Pascal Canfin.

Rodolfo Ricci

( 16 novembre 2021 )

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