Lunedì 29 aprile 2024, ore 7:02

Strasburgo 

L’Eurocamera dice sì alle norme sul ripristino della natura. Ppe diviso 

A distanza di poche ore dalla protesta dei trattori che ha mandato in tilt Bruxelles il Parlamento europeo ha scelto di andare comunque avanti sulla tortuosa strada del Green Deal, dando via libera alla legge per il ripristino della natura. In Aula, a Strasburgo, la maggioranza Ursula è stata di fatto sostituita da una maggioranza ambientalista, guidata da Socialisti e Verdi e con più della metà dei liberali al suo interno. È fallito, invece, il blitz del Ppe e delle destre: entrambi avevano annunciato voto contrario e chiesto la reiezione del testo ma, in Aula, i Popolari si sono divisi: in 25 hanno detto sì al provvedimento. L'approvazione del Nature Restoration Law in Aula è stata accolta da applausi e abbracci delle forze ambientaliste.

La veemente protesta dei trattori sembrava aver messo una pietra tombale ad una delle misure più contestate del Green Deal. La Commissione, che da giorni ha scelto la linea del dialogo con gli agricoltori, ha mantenuto una certa cautela sul regolamento. Ursula von der Leyen, in maniera inusuale, non ne ha festeggiato l'approvazione su X mentre in Aula il commissario Ue all'Ambiente Virginijus Sinkevičius, ha scelto di non intervenire mostrando tuttavia con un ampio sorriso la sua soddisfazione.

La legge, nel corso dei negoziati interistituzionali, è stata ammorbidita. Di base si prevede che i 27 ripristinino almeno il 30% degli habitat in cattive condizioni entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Dovranno inoltre registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati. L'Ue, tuttavia, guarderà più all'entità degli sforzi dei singoli Paesi piuttosto che ai risultati. In più, nella revisione prevista nel 2033, prioritaria sarà la valutazione degli effetti del regolamento sul settore primario.

È previsto, infine, un freno di emergenza, ovvero la sospensione di tutte le misure riguardanti gli ecosistemi in circostanze eccezionali. Sebbene ammorbidita, la legge sul ripristino della natura continua a non piacere a parte del gruppo Renew (ma non ai macroniani), al Ppe e alle destre. E neanche al governo italiano. "È il cardine dell'impostazione ideologica che ha messo in ginocchio il nostro mondo produttivo e rischia di ucciderlo", ha sottolineato il ministro per dell'Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste Francesco Lollobrigida. Fdi si è detta «sgomenta» dal sì del Pe, andato di traverso anche a Fi e Lega.

Il Nature Restoration Law dotrebbe quindi entrare presto in vigore ma è destinato a infiammare ulteriormente le proteste degli agricoltori. E anche a Bruxelles il Green Deal potrebbe tornare a vivere momenti di tensione: i Rappresentanti Permanenti si riuniranno, tra l'altro, sulle norme sulla due-diligence delle aziende (collegata anche alla responsabilità ambientale) e sul packaging. Entrambe, nonostante i lunghissimi negoziati, continuano a dividere i 27.

Rodolfo Ricci

( 28 febbraio 2024 )

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