Domenica 28 aprile 2024, ore 10:30

Mosca 

Putin verso i 30 anni da zar in Russia, sfiora il record di Stalin nell’Urss 

Purtroppo le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, gli attacchi alle regioni di confine con l'Ucraina e un allarme droni sugli aeroporti di Mosca non hanno impedito a Vladimir Putin di portare a termine senza incidenti di rilievo la maratona elettorale che lo ha confermato presidente con percentuali record che sfiorano il 90%: è il quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere, l'orizzonte ora è il 2030. Per di più il Cremlino giudica "assurdi" i giudizi dei Paesi occidentali che hanno definito "illegittime" le presidenziali in Russia.

"Chi parla di illegittimità parla di illegittimità di quell'87% di voti dati dalla popolazione al presidente Putin, e questo è assurdo", ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass.Vladimir Putin si appresta così a celebrare una scontata rielezione che gli spiana la strada per arrivare nel 2030 al traguardo dei 30 anni di potere in Russia, a un passo dai 31 di Stalin, che ha insanguinato l'Urss e non solo dal 1922 fino alla morte, nel 1953. Lo zar del Cremlino, che a maggio festeggerà il suo settantaduesimo compleanno, resta però decisamente lontano dal primato di Fidel Castro, padre padrone di Cuba per 49 anni, dopo aver spazzato via nel 1959 la dittatura di Fulgencio Batista assieme a Ernesto Che Guevara e i loro barbudos, tra i quali il fratello Raul al quale cedette il potere nel 2008. Un record, quello di Castro, che sembra invece alla portata di Teodoro Obiang Nguema Mbasogo: da 45 anni domina con il pungo di ferro la Guinea Equatoriale, dove viene puntualmente eletto con percentuali decisamente bulgare che vanno sempre oltre il 90%. A giugno compirà 82 anni e nonostante le accuse di abusi, torture e repressioni di ogni sorta, potrebbe essere lui a scalzare Fidel dal trono dei tiranni più longevi del dopoguerra.

Altro personaggio da tenere d'occhio è certamente Alexander Lukashenko: è al potere da 30 anni e ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2025, per un altro mandato quinquennale, in barba agli strali della comunità internazionale. Ha 70 anni, il sodalizio apparentemente granitico con Putin potrebbe garantirgli il trono per molto tempo ancora. Più giovane di lui il cinquantottenne Bashar al Assad, al potere incontrastato dal 2000 e sopravvissuto a una guerra civile che è costata centinaia di migliaia di morti. Il padre Hafez al Assad, altrettanto temibile e suo predecessore, rimase al potere per 29 anni.

La primavera araba del 2011 è invece costata lo scettro a Muammar Gheddafi, che ha pagato con la vita 42 anni di dittatura spietata, e a Hosni Mubarak, il faraone egiziano deposto a furor di popolo dopo 30 anni al comando, quando si profilava un avvicendamento con i figli. Ma tra le dinastie di dittatori è ovviamente quella nordcoreana la più longeva: il quarantaduenne Kim Jong-un è al potere dal 2011, che ha ereditato dal padre Kim Jong-il - in carica per 17 anni - che a sua volta era succeduto al padre, Kim Il-sung, il 'presidente eterno' dal 1948 fino alla morte, nel 1994.

Rodolfo Ricci

( 18 marzo 2024 )

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