Sabato 20 aprile 2024, ore 10:54

Pubblica amministrazione

Contratti Pubblici, pronta la direttiva Madia. Salvi gli 80 euro

Fermare la fuga delle imprese dalla Capitale. Questo l’obiettivo del patto '#FabbricaRoma' per il rilancio economico della città siglato oggi tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. "Una firma importante che sigla un percorso congiunto, iniziato un anno fa, per rilanciare temi importanti - ha detto Raggi - Con questa firma vogliamo iniziare un percorso che abbiamo chiamato 'Fabbrica Roma'. Almaviva, Sky, Mediaset, Aci Informatica, Alitalia e adesso Esso: è inaccettabile questa diaspora da Roma, effetto di politiche sbagliate di investimento sul territorio che portano a perdere migliaia di posti di lavoro. Per fermarla dobbiamo lavorare insieme e la firma di oggi arriva come primo passo di un lungo lavoro".

Un primo passo commentato con soddisfazione anche dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, "Di fronte alla situazione difficile di Roma sul piano economico e sociale, serve una assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti, coinvolgendo il sindacato ed i lavoratori nell'opera di risanamento e di rilancio in tutte le attività produttive della città. Roma - osserva la leader di Via Po - è oggi la cartina di tornasole di tutti i problemi del paese: disoccupazione giovanile, aumento delle diseguaglianze sociali, degrado delle periferie urbane, stallo negli investimenti pubblici in infrastrutture, innovazione e servizi, fuga dei grandi gruppi editoriali da Sky a Mediaset, una insufficiente valorizzazione del grande patrimonio archeologico, architettonico e culturale. Non si possono affrontare questi problemi con l'autosufficienza della politica e senza coinvolgere i lavoratori ed i cittadini. Ecco perché questo protocollo è per la Cisl un segnale positivo, un primo passo per cercare di migliorare lo stato di questa città sempre più in crisi ed in balia di se stessa da tempo, attraverso un ruolo attivo del sindacato e con la sua partecipazione responsabile".

E proposito di enti locali, però, c’è invece da registrare la delusione dei sindacati circa le risorse destinate a Province e Città metropolitane attraverso gli emendamenti al DL 50/2017 approvati oggi alla Camera. “Viene confermato - sottolineano i Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una nota - l'importo di 80 milioni a decorrere dal 2019 e viene incrementato da 100 a 170 milioni di euro per l'anno 2017 il contributo a favore delle province per l'attività di manutenzione straordinaria della rete viaria di competenza delle province e delle regioni. Ciò non basta: lo squilibrio finanziario che caratterizza le Province e le Città metropolitane, a causa dei pesanti tagli imposti negli ultimi anni, è assai rilevante. La Società Sose spa, sulla base dei fabbisogni standard, ha calcolato tale squilibrio in 650 milioni di euro per il solo 2017. Rimane quindi una differenza ancora sostanziale per colmare il gap esistente tra risorse realmente stanziate e reali necessità per garantire servizi efficienti, funzionalità degli Enti, la manutenzione delle strade, la sicurezza dei cittadini e degli edifici pubblici scolastici, così come l'erogazione degli stipendi ai dipendenti".

Stipendi che - è bene ricordarlo - sono sempre in attesa di rinnovo. Ieri, però, è stata finalmente varata la direttiva ’madre’ che detta le linee per lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego, dopo uno stop di otto anni. La ministra della P.A, Marianna Madia, ha infatti definito i pilastri per il rinnovo che poterà nelle tasche un aumento medio di 85 euro. Di certo gli scatti non cancelleranno il bonus 80 euro. Ci sarà quindi un paracadute per i redditi sotto i 26mila euro. I nuovi contratti saranno così più generosi con chi guadagna meno. Ma non è la sola novità, l’atto di indirizzo riapre le porte al welfare contrattuale, con servizi gratuiti o quasi anche per asili nido o campi estivi per i figli. Non manca poi la lotta all’assenteismo: niente premi se si registrino tassi anomali. C’è però ancora spazio per aggiustamenti, la direttiva si chiuderà dopo il confronto con Regioni, Comuni e le altri parti interessate. L’incontro è fissato per giovedì 8 giugno. Dopo di che la palla passa all’Aran, l’Agenzia che rappresenterà il Governo nei negoziati. Trattative che si svolgeranno su 4 tavoli (P.A. centrale e locale, sanità e istruzione). La direttiva darà indicazioni comuni per tutti, poi da declinare in ciascun comparto. D’altra parte questo è solo l’avvio. A definire i rinnovi saranno gli accordi con i sindacati.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

( 1 giugno 2017 )

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