Per prima cosa Fumarola ha voluto ringraziare il suo predecessore Luigi Sbarra: ”Sono fortunata perché posso fare affidamento su un grande esempio. Il lavoro portato avanti in questi quattro anni è stato straordinario, ha reso la Cisl ancora più forte”. Dalla nuova numero uno del sindacato di Via Po a nome dell'organizzazione ”un grande e affettuoso saluto” al presidente della Repubblica Mattarella ”unito alla gratitudine per l'importante ruolo e per il lavoro che svolge con equilibrio”.
Entrando nel merito delle questioni aperte, riflettori accesi naturalmente sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, ”scelta condivisa all'unanimità" dai delegati della Cisl, un cammino impegnativo che oggi ci fa dire che siamo a un passo dal risultato: trovare finalmente scritta in Gazzetta Ufficiale la ’legge Sbarra’ sulla partecipazione”. Aggiunge Fumarola: ”L’appello della Cisl oggi più che mai è alla più ampia convergenza parlamentare, un'adesione bipartisan a questa legge di civiltà che non deve essere trasformata in un terreno di scontro ideologico tra partiti”.
E a due giorni dalla ricorrenza del patto di San Valentino, Fumarola propone alle forze riformiste e responsabili un accordo su obiettivi strategici comuni. E con Cgil e Uil ”vorremmo ritrovarci sui contenuti e su un metodo, che è quello di valutare le cose, le proposte e i risultati nel momento in cui ci vengono fatte. Non abbiamo un atteggiamento ideologico, ma uno stile che è l'autonomia dai partiti. Diversamente andremo avanti per la nostra strada”.
Il primo grande patto deve essere legato alla sicurezza sul lavoro, ”la questione delle questioni, il nostro primo comandamento”. Serve ”una strategia nazionale che si muova su tutti i piani possibili. Acquisendo, finalmente, piena consapevolezza del fatto che le energie e le risorse spese per salute e sicurezza, così come peraltro quelle per la legalità, per la lotta al caporalato soprattutto in agricoltura e in edilizia, non sono un costo, ma il migliore investimento che si possa fare”. Un percorso condiviso è necessario anche per le modifiche al sistema pensionistico, con ”condizioni di maggiore flessibilità, inclusione e sostenibilità sociale, a cominciare da una pensione di garanzia per i giovani e dall'estensione a tutti i lavoratori della previdenza complementare”.
L'economia, rimarca ancora Fumarola, ”mostra dati di segno positivo, anche confortanti, ma restano molti elementi di fragilità, a cominciare dalla debolezza di un mercato del lavoro schiacciato su livelli qualitativi ancora troppo bassi, su impieghi a basso valore aggiunto, sull'esclusione soprattutto, ma non solo, nel Mezzogiorno della componente giovanile e femminile, sul mismatch sulle competenze”.
La neosegretaria della Cisl conferma il no della confederazione a salario minimo e legge sulla rappresentanza. ”La vera sfida sta nel lavorare insieme per un nuovo statuto della persona. Non è mettendo le lancette indietro di dieci anni che possiamo rispondere a problemi nuovi. Salario, orario, organizzazione del lavoro, deroghe, smart working, flessibilità e rappresentanza ”sono tutti elementi propri delle relazioni industriali, che richiedono dinamismo e adattabilità, che devono essere negoziati e ritagliati sulle specificità di ogni settore, di ogni sito produttivo. Senza affrontare il tema della valorizzazione del capitale umano e senza promuovere ed esaltare la contrattazione non si riuscirà a sciogliere nemmeno il nodo della produttività”.
Capitolo fisco. La Cisl proporrà al Governo ”l'abbassamento della seconda aliquota Irpef dal 35 ad almeno il 32% per sostenere con più vigore il ceto medio e rilanciare i consumi”. Inoltre ”va intensificata la lotta all'evasione fiscale con un sistema sanzionatorio più severo, nuovi metodi di accertamento, incrocio di banche dati e controlli avanzati, inclusi quelli basati sull'intelligenza artificiale. Il Paese ha bisogno di equità fiscale”. Ed ha anche bisogno di nuove infrastrutture. ”La vasta schiera dei professionisti del no ha bloccato per anni i cantieri, adesso è necessario relegare in soffitta questi pregiudizi e imboccare con decisione la strada dello sviluppo”.
Un passo indietro è invece necessario rispetto all’impostazione protezionistica e isolazionista che sta caratterizzando le politiche commerciali della presidenza Trump: ”Un mondo senza regole condivise, con guerre commerciali e barriere tariffarie, è un mondo più povero e, soprattutto, meno sicuro”. Fumarola auspica il recupero di quello ”spirito di coesione che, di fronte alla pandemia, aveva portato alla risposta del Next Generation e a strumenti come il programma Sure”. Grande preoccupazione per la situazione in Medioriente: ”Agghiacciante anche solo sentir parlare di deportazioni, di occupazione manu militari, di improbabili riviere turistiche. Serve piuttosto un forte impegno della comunità internazionale per un negoziato vero, l'orizzonte non può che essere due popoli, due Stati”.
Giampiero Guadagni