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Turismo

Naspi e lavoro stagionale: effetti devastanti sui 250 mila lavoratori del comparto

A pochi giorni dallo sciopero e dalla mobilitazione del milione di lavoratori del comparto turistico in attesa del completamento dei rinnovi contrattuali di settore, la Fisascat, la federazione nazionale del terziario, turismo e servizi della Cisl, rilancia sulla necessità di rivisitazione della normativa sulla Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego in vigore dal prossimo 1° maggio prossimo.

"Il lavoro stagionale nel turismo è da sempre un fenomeno permanente in Italia e pertanto i lavoratori del settore necessitano di una soluzione strutturale per il sostegno al reddito - ha stigmatizzato il segretario generale della categoria cislina Pierangelo Raineri. La nuova Naspi avrà effetti devastanti sui 250 mila lavoratori stagionali del comparto turistico che vedranno dimezzarsi la durata ed il valore del sussidio".

Il segretario generale della categoria cislina del terziario, turismo e servizi, indica anche una possibile soluzione per la rivisitazione della nuova normativa in materia di sostegno al reddito, già illustrata a Taormina il 15 aprile in occasione della mobilitazione sindacale per rivendicare l'avanzamento dei negoziati per la definizione dei nuovi contratti nazionali nel comparto. "Al Governo chiediamo il superamento della riduzione del 50% della durata e del valore del sussidio con l'effettiva corrispondenza, ai fini del calcolo della prestazione, delle settimane di lavoro prestato" ha suggerito Raineri evidenziando anche le criticità previdenziali connesse all'applicazione della Naspi.

Per la Fisascat l’applicazione della nuova normativa Naspi potrebbe inoltre esporre il Bel Paese - che già negli ultimi anni ha perso posizioni nella classifica delle mete turistiche internazionali - ad una ulteriore perdita di competitività. "Il rischio - ha spiegato Raineri - è che i lavoratori professionalizzati e specializzati, che finora hanno garantito l’erogazione di servizi turistici di qualità, sceglieranno di lavorare magari in altri ambiti”. "A nostro avviso è dunque necessario in prima istanza rivisitare le modalità applicative della Naspi, come anche sarà necessario avviare azioni concentriche a tutti i livelli istituzionali, compresi gli enti locali, per favorire la destagionalizzazione e l’allungamento dei rapporti di lavoro nel turismo - ha concluso Raineri - Certamente anche la contrattazione, attraverso il sistema della bilateralità, potrà fornire un supporto sussidiario non solo con l’erogazione di politiche attive del lavoro, ma anche attraverso la costituzione di Fondi di Solidarietà Bilaterali, che non potranno però sostituire il ruolo dello Stato nel sostegno al reddito".

( 22 aprile 2015 )

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