Cancelli della fabbrica chiusi e guardie giurate armate all’interno. Questo lo spettacolo che è andato in scena stamane davanti lo stabilimento della Selta di Tortoreto, in provincia di Teramo.
Gli operai in cassa integrazione avevano deciso di attuare uno sciopero al contrario così come si faceva negli anni ’50. Ossia andare in fabbrica e mettersi a disposizione per lavorare pur essendo in cassa integrazione.
L’azienda non ha gradito e ha di fatto sigillato i cancelli di entrata dello stabilimento. “ Tutto questo è vergognoso - afferma a gran voce Marco Boccanera, segretario generale Fim Cisl Abruzzo Molise -. Non abbiamo potuto attuare la protesta a causa del comportamento scellerato della proprietà che ha anche posizionato all’interno le guardie giurate armate. Un’azienda che non paga gli incentivi e il tfr a chi è uscito fuori dalla fabbrica, si permette di spendere i soldi per le guardie giurate per fermare la protesta. Tutto questo è assurdo - continua Boccanera -. Se pensano di intimidirci sono fuori strada, ma noi non ci fermiamo qua”.
I sindacati chiedono a gran voce il tavolo al ministero dello Sviluppo economico “speriamo che il governo ci ascolti - conclude il sindacalista -, perché il tempo è prezioso e per la Selta non c’è più molto tempo. Metteremo in atto tutte le forme di protesta possibili e immaginabili finché non arriveremo a Roma”.
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