Nello specifico, il piano prevede, da un lato, la ristrutturazione della chimica di base, con la fermata degli impianti di cracking e, dall'altro, lo sviluppo delle nuove piattaforme sostenibili della chimica circolare, bio e specializzata. A Brindisi sorgerà invece una gigafactory di accumuli stazionari sviluppata in collaborazione con Seri Industrial. Queste nuove piattaforme tecnologiche garantiranno complessivamente il mantenimento dell'attuale intensità industriale e occupazionale. L'azienda ha assicurato che il piano di trasformazione sarà attuato entro cinque anni e prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con una riduzione di circa 1 milione di tonnellate di CO2, pari al 40% delle emissioni di Versalis in Italia. Il Mimit ha garantito il massimo supporto all'operazione, istituendo, d'intesa con il ministero dell'Ambiente, un tavolo di coordinamento e monitoraggio per l'attuazione del piano Eni. L'obiettivo è garantire il rispetto di tutti gli impegni assunti, inclusi i tempi di realizzazione, la tutela dei livelli occupazionali e l'impatto sulla filiera a valle e sull'indotto.
Commenta la segretaria generale della Femca Garofalo: ”Dopo sei mesi di intenso confronto con Eni, tavoli politici e tecnici, abbiamo firmato convintamente il protocollo d'intesa sul piano di trasformazione Versalis, perché siano salvaguardate l'intensità industriale e occupazionale dei siti produttivi di Brindisi, Priolo e Ragusa. Ora è necessario che il progetto vada avanti e si attivino i tavoli previsti dal protocollo per il monitoraggio e il Governo delle fasi della riconversione”. La Femca ringrazia il ministro Urso ”per aver accompagnato tutto il percorso facendosi garante dell'attuazione del protocollo, anche per favorire gli iter autorizzativi dei nuovi progetti industriali”.
Per la Cgil invece la mobilitazione continua, perché ”il documento presentato ha elementi generici che non forniscono le indispensabili garanzie occupazionali sia per i dipendenti diretti che per gli indiretti. Ma è positivo che il Ministero abbia accettato la nostra richiesta di un tavolo per l'indotto”.
Da parte sua il ministro delle Imprese Urso parla di ”tappa fondamentale verso un futuro sostenibile per il settore chimico. Non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà ma abbiamo scelto di guardare al futuro, trasformando una crisi in un'opportunità straordinaria per rilanciare la chimica, rendendola un settore competitivo e protagonista della transizione green”. Urso ha ricordato il percorso comune e gli impegni presi sul fronte della chimica: ”Abbiamo riunito il tavolo della chimica, il 5 dicembre, e iniziato subito un percorso di revisione europeo, guidando il fronte delle riforme, per rendere sostenibile questo settore strategico nel nostro continente. Il 13 dicembre abbiamo istituito il tavolo Versalis e il 27 dicembre abbiamo presentato con la Polonia e altri Paesi il ‘non paper’ sul Cbam, che prevede una profonda revisione delle normative europee per rendere sostenibili le industrie energivore, con la chimica anche la siderurgia, il vetro e la carta”.
Giampiero Guadagni