Prosegue lo stato di agitazione con blocco degli straordinari per i lavoratori della Vibac. A confermarlo i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil dopo l’incontro al Mimit. I sindacati esprimono una forte preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali del gruppo che conta in Italia 534 addetti di cui 139 nello stabilimento di Termoli (Campobasso) e hanno indetto una serie di assemblee in tutti i siti industriali, proseguendo nel percorso unitario di mobilitazione. I timori sono legati alla mancanza di un piano industriale di gruppo che determini garanzie dei livelli occupazionali su tutti i vari siti.
I sindacati sottolineano che “la politica aziendale di non produrre più il film neutro, preferendo l’importazione da competitor esteri, unitamente all’attività crescente dello stabilimento in Serbia, Vibac Balcani, non sta dando i risultati sperati e che, semmai, produce un’inaccettabile riduzione del personale sullo stabilimento di Termoli”. Inoltre nello stabilimento di Viggiano i lavoratori stanno completando il periodo di ammortizzatori sociali e, per i sindacati, è necessario ed urgente avviare tavoli di confronto che mirino al rilancio dell’impresa.
Al tavolo ministeriale “abbiamo esposto le nostre perplessità circa l’avvio della procedura di licenziamento per 90 lavoratori dello stabilimento di Termoli adottata dall’azienda (ai sensi della L.223/91) - affermano le tre organizzazioni sindacali - in quanto sia per requisiti dimensionali, sia per effetti sulla chiusura di determinate linee produttive, al fine di garantire tempistiche diverse e un maggiore coinvolgimento delle parti sociali, l’azienda avrebbe dovuto adottare quanto previsto dalla legge 234/21, in materia di salvaguardia del tessuto occupazionale e produttivo”. “L’azienda - come sottolinea il comunicato stampa unitario - in risposta alle varie sollecitazioni, si è limitata a ribadire le difficoltà generate da dinamiche geopolitiche e, sottolineando seri problemi di competitività, non ha proposto alcuna idea rispetto al rilancio delle attività limitandosi all’apertura di uno spiraglio nel tentativo di guadagnare tempo in attesa di mutamenti del mercato di riferimento”.
La chiusura della riunione è stata affidata ai rappresentanti del Ministero che hanno rilanciato con forza le perplessità procedurali, sostenendo la tesi sindacale relativa all’errata procedura. Il Ministero ha inoltre fatto presente che all’interno della procedura legislativa L.234 ci sarebbe lo spazio di condivisione del piano industriale oltre che la possibilità di accedere ad un ulteriore ammortizzatore che risponderebbe esattamente all’esigenza rappresentata dall’impresa.
Da parte sua la Regione Molise ha ribadito la propria apertura a far partire il programma Gol, dedicato alle azioni occupazionali per i lavoratori ed inoltre ha prorogato di un ulteriore anno la cassa integrazione straordinaria. L’obiettivo è avere il tempo necessario ad una massiccia ricollocazione del personale in altri stabilimenti produttivi della regione, consentendo la riqualificazione delle maestranze. Prossimo appuntamento tra una ventina di giorni.
Sara Martano
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