Osserva da parte sua il presidente del Cnel Brunetta: ”Il pensiero e la visione di Marco Biagi si realizzano sempre più con il passare degli anni. E non perché vi sia una strategia premeditata ma semplicemente perché il tempo gli dà ragione. Quel che sta succedendo nel mondo che cambia, le grandi transizioni ambientale, digitale, demografica, provocano dinamiche che Marco aveva previsto”. A Marco Biagi sarà dedicata la sala plenaria del Cnel: ”Un omaggio alla sua memoria e anche il segno di una forte sintonia. Tutti gli elementi cardine del pensiero di Biagi, dalla partecipazione all'occupabilità, dalla contrattazione all'adattabilità e poi l'inclusione, le pari opportunità, la flessibilità normata sono tutti punti chiave che si stanno ora realizzando”.
A proposito di flessibilità, Fumarola osserva: ”Le nuove generazioni cercano nel lavoro anche la possibilità di conciliare vita personale e professionale, più tempo libero e autonomia nelle proprie scelte. Il lavoro non è più solo un mezzo di sussistenza, ma un elemento che deve dare senso e qualità alla vita. Questo richiede un cambiamento culturale e strutturale, con politiche aziendali che valorizzino il benessere dei lavoratori e modelli contrattuali che favoriscano una maggiore autodeterminazione senza compromettere diritti e tutele”. Anche in questo senso ”la formazione deve essere considerata un driver strategico, non un costo”.
La Cisl sollecita ”interventi decisi per aumentare i salari. Ma dobbiamo farlo attraverso la contrattazione e non attraverso il salario minimo legale. La contrattazione, soprattutto nei territori, deve tenere insieme salari e produttività e premiare i lavoratori che in qualche modo partecipano alla crescita delle imprese ”. La partecipazione, intesa come luogo di incontro e dialettica paritaria tra impresa e lavoro, centrale anche nel pensiero di Biagi, deve essere sempre più sviluppata in forme di democrazia economica sempre più avanzate all'interno delle attività produttive ed esercitata attraverso la contrattazione. Per noi è il modo di rafforzare la competitività e migliorare le condizioni di chi lavora. Non è solo evoluzione delle tutele ma un nuovo paradigma di economia sociale e di mercato che conviene a tutti”.
Aggiunge Fumarola: ”Chi indica nel Jobs act la madre di tutti i mali del lavoro e il referendum come panacea a queste piaghe penso che non la racconti giusta. Il problema della nostra occupazione non risponde assolutamente alla qualità, ma alla quantità. Le enormi trasformazioni intercorse in questi ultimi 15 anni rendono del tutto inefficace un approccio ’diciottosta’, posto che il referendum non ristabilisce alcun articolo 18, ma diminuisce le tutele che sono già previste. Credo che di base ci sia un problema di natura politica: il lavoro di oggi non si governa con gli strumenti di cinquant'anni fa. Il lavoro ha bisogno di avanzare nell'ottica di ragionamenti che in questo momento stiamo facendo. Bisogna assolutamente assumere uno sguardo proattivo, provare a immaginare uno statuto della persona nel mercato del lavoro che dia la risposta ai lavoratori”.
Salute e sicurezza sul lavoro saranno il tema centrale del Primo Maggio 2025. Cgil, Cisl e Uil saranno in tre diverse città. Landini sarà a Roma; Bombardieri a Prato; Fumarola a Casteldaccia, in provincia di Palermo. La leader della Cisl precisa: ”Non è la prima volta, l'abbiamo già fatto nel 2021. Abbiamo voluto individuare tre luoghi simbolo di eventi purtroppo tragici che hanno interessato dei lavoratori".
Giampiero Guadagni