Mercoledì 30 aprile 2025, ore 21:52

Attualità 

Lavoro, la strage non si ferma 

La strage sul lavoro non finisce mai. Nelle ultime ore tre incidenti mortali. In provincia di Napoli il dipendente di una ditta di smaltimento rifiuti di 50 anni è rimasto incastrato con il braccio e la testa nel nastro trasportatore della linea di lavoro. A Maniago, in provincia di Pordenone, un operaio di 22 anni stava operando su una macchina per stampaggio di ingranaggi industriali quando una scheggia incandescente lo ha trafitto alla schiena, uccidendolo all'istante. Un altro operaio di 38 anni è morto investito da un mezzo pesante mentre stava lavorando sulla carreggiata nord dell'Autosole nei pressi di Orvieto.
Drammaticamente tutto in media. Anche i dati di gennaio dell’Inail certificano che ci sono tra le due e le tre vittime al giorno per lavoro. Nel 2024 sono state 797 le vittime, quei decessi classificati ”in occasione di lavoro” e che vengono ormai distinti da quelli avvenuti ”in itinere”, ovvero nel tragitto tra l'abitazione e il luogo di lavoro. In quest'ultimo caso si contano altri 280 infortuni mortali nel corso del 2024, sempre sulla base delle denunce presentate all'istituto. Considerando entrambe le modalità, il totale supera le mille vittime in un anno.
Ai temi della salute e della sicurezza su lavoro Cgil Cisl e Uil dedicano il prossimo Primo Maggio. La segretaria generale della Cisl Fumarola sarà a Palermo. E proprio dal capoluogo siciliano, in occasione del congresso della Cisl Palermo Trapani, Fumarola ha sottolineato: ”Il provvedimento del Governo è stato importante ma al momento non è sufficiente. Bisogna assolutamente investire in prevenzione, in maggiori controlli. Bisogna mettere a sistema le banche dati, fare una formazione molto forte, a partire dalla scuole, perché pensiamo che è lì che si debba creare una coscienza della tutela della salute e verso la sicurezza dei luoghi di lavoro. Occorre trasferire alle imprese un principio: investire in sicurezza non è mai un costo, ma un modo per qualificare l'impresa e il lavoro”.
La piaga degli incidenti sul lavoro è uno dei temi al centro anche del messaggio della Conferenza episcopale italiana per il Primo Maggio di questo anno giubilare. ”Non ci sarà piena giustizia senza sicurezza sul lavoro, la cui mancanza fa ancora tante vittime”. I vescovi italiani invitano anche ”fare di più contro il lavoro povero e contro le discriminazioni alle quali sono soggette ancora le donne”. La Festa dei Lavoratori ”vuole offrire orizzonti di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo, consapevoli che il lavoro umano è una chiave, e probabilmente la chiave essenziale, di tutta la questione sociale, se cerchiamo di vederla veramente dal punto di vista del bene dell'uomo”, affermano i vescovi rilanciando le parole di Giovanni Paolo II. I vescovi chiedono una riflessione sullo smartworking: ”L'esperienza della pandemia ci ha consegnato un modo di lavorare nel quale è possibile coniugare in molte circostanze lavoro in presenza e a distanza, aumentando la nostra capacità di conciliare vita di lavoro e vita di relazioni soprattutto nel cosiddetto smartworking, ma rischiando anche di impoverire i rapporti umani tra i lavoratori e le stesse relazioni familiari”. C'è poi il problema della ”grave crisi demografica, per la quale vedremo nei prossimi anni uscire dal mercato del lavoro la generazione più consistente, sostituita progressivamente da un numero sempre più ridotto di giovani”. Allo stesso tempo, accade qualcosa di paradossale, ossia ”lo sfruttamento di fratelli immigrati, dimenticando che la loro presenza può costituire un motivo di speranza per la nostra economia”.
Commenta in un articolo pubblicato da Avvenire la leader della Cisl Fumarola: ”È un messaggio potente, denso di concretezza, quello lanciato dalla Cei in occasione del Primo Maggio. Le parole dei Vescovi rilanciano l'urgenza di un'alleanza sociale fondata su buona occupazione, partecipazione e dignità della persona. Sollecitazione che chiama all’impegno comune di tutte le forze vive del Paese - istituzioni, mondo del lavoro, imprese, comunità civili e religiose - in un percorso di riforme fondato su un nuovo umanesimo del lavoro. Un messaggio che la Cisl fa proprio da tempo”. Aggiunge Fumarola: ”Anche su questo è centrata la proposta Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, che entra in queste ore nell'ultimo miglio dell'approvazione definitiva in Senato. L'auspicio è che su questa norma di civiltà convergano tutte le forze che si riconoscono nel dettato di un principio costituzionale. Sul piano della condivisione delle politiche di sviluppo e coesione, la partecipazione implica anche l'integrazione multiculturale, la valorizzazione delle migrazioni regolari, l'inclusione delle seconde generazioni secondo principi di ius scholae e ius culturae. Diventa concordia tra culture e generazioni che non devono entrare in conflitto, unità nel sostegno alla non autosufficienza, esaltazione di una terza età attiva e generativa”. Conclude la numero uno della Confederazione di Via Po: ”L'idea di un patto o di un'alleanza sociale porta il pensiero al quarantesimo anniversario della barbara uccisione di Ezio Tarantelli, che ha pagato con la vita l'aver indicato il metodo del dialogo, dell'incontro responsabile, del superamento dell'antagonismo sterile. Ancora oggi un faro per chi crede che le grandi sfide del presente si vincano insieme. Un lavoro e una società responsabilizzati e resi protagonisti del cambiamento: questo era il sogno di Tarantelli. Questa, ancora oggi, è la sfida che dobbiamo cogliere”.
Intanto aumenta l'occupazione stabile, si riduce quella a termine, ma resta forte l'inattività, ovvero la quota di chi non ha un lavoro e non lo cerca. Il nuovo report della Cisl conferma un andamento positivo del mercato del lavoro. Nel IV trimestre 2024 gli occupati in Italia ammontano a 24.037.000, con un ulteriore aumento a gennaio 2025 che porta il totale a 24.222.000 unità. Quasi un milione di occupati in più rispetto al periodo pre-Covid. In parallelo, cala la quota di lavoro a termine: dal picco del 17,4% nel secondo trimestre 2022, oggi la percentuale è scesa sotto il 15%. I lavoratori a termine sono diminuiti di 539.000 unità, mentre l'occupazione complessiva è cresciuta di 784.000 unità nello stesso arco temporale. Rispetto al III trimestre 2024, gli occupati restano sostanzialmente stabili, con la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+118 mila, +0,7%) che ha compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-86 mila, -3,1%) e degli indipendenti (-36 mila, -0,7%). Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, gli occupati sono cresciuti di 170mila unità, crescita che, anche in questo caso, coinvolge solo i dipendenti a tempo indeterminato. Il tasso di occupazione sale al 62,4%. Il dato del IV trimestre registra un rallentamento nell'ultima parte dell'anno, ma il dato di gennaio ha visto un nuovo balzo negli occupati.
”L’occupazione non solo cresce, ma migliora anche in termini di stabilità”, commenta il segretario confederale Cisl Pirulli, che aggiunge: ”È una tendenza positiva che va riconosciuta, ma non ci si può fermare qui: la vera urgenza è affrontare il tema dell'inattività, soprattutto tra giovani e donne, e le difficoltà strutturali del nostro sistema produttivo”. Dopo anni di calo gli inattivi crescono quasi in egual numero alla riduzione dei disoccupati (+387 mila, +3,2%), con un aumento più forte tra le donne e i giovani. ”Troppi giovani tra i 25 e i 34 anni restano fuori dal lavoro - continua Pirulli - perché non hanno qualifiche adeguate. Le donne, invece, si scontrano con la gestione dei carichi familiari e servizi insufficienti, che rendono sconveniente la scelta di lavorare. E intanto le imprese segnalano che una assunzione su due è difficile da realizzare per mancanza di candidati”. La Cisl propone una strategia articolata: attrarre investimenti, soprattutto al Sud, anche utilizzando al meglio le risorse del Pnrr potenziare i servizi alla persona, rafforzare l'apprendistato con l'esonero contributivo al 100%, contrastare l'abbandono scolastico, migliorare l'orientamento, la formazione tecnica e professionale e la piattaforma Siisl per facilitare l'incontro tra domanda e offerta.
Giampiero Guadagni

( 25 marzo 2025 )

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