La legge di bilancio è attesa oggi sul tavolo del consiglio dei ministri per il varo. Ma sulle misure principali, dalla rottamazione alle pensioni, la partita è ancora aperta. Tutto è legato al contributo delle banche, su cui è in corso un vero e proprio braccio di ferro con gli istituti ma anche interno alla maggioranza. Una situazione di stallo che non si esclude possa spingere l'esecutivo, se necessario, a prendersi del tempo aggiuntivo. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, da ieri a Washington per il Fondo Monetario Internazionale, rientrerà solo oggi a Roma. In tempo per la riunione del cdm, al momento confermata nelle agende dei ministri alle 11.
Ma se il Dpb è stato già inviato a Bruxelles, per la presentazione della manovra al Parlamento c'è tempo fino al 20 ottobre, quindi ci sarebbe il margine per un eventuale slittamento a lunedì. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma la sensazione che viene raccolta da più parti è che possa servire ancora tempo. Il dossier più complicato è ancora quello delle banche. L'ipotesi messa sul piatto dall'esecutivo sarebbe la possibilità di 'liberare' il capitale messo a riserva (6,5 miliardi) per evitare la vecchia tassa sugli extraprofitti: frutterebbe circa 1,2 miliardi di tassazione ordinaria e, ma questo è un punto dibattuto, altri 1,6-1,7 miliardi da un'aliquota straordinaria fra il 26 e il 27,5%. L'Abi ha già alzato un muro, ribadendo la propria apertura a discutere di Dta su più anni e respingendo l'ipotesi di tassazioni straordinarie. Il governo punterebbe a raccogliere circa 4,5 miliardi complessivamente da banche e assicurazioni. Dalle trattative tuttora in corso con gli istituti però non trapela alcun avanzamento. Sul dossier c'è anche il pressing della politica, con Forza Italia che torna a ribadire la necessità di un contributo "concordato": "Giorgetti ci ha assicurato che non ci saranno tasse sugli extraprofitti", dice il leader azzurro Antonio Tajani. Sul dettaglio di tutte le altre misure il Mef è al lavoro con conteggi e simulazioni.
Nel frattempo l’Istat ha reso noto che nel mese di settembre 2025, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, evidenzia una variazione del -0,2% su base mensile e del +1,6% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare. I prezzi del carrello spesa decelerano a +3,1%. Meno positivi i dati sull’export: ad agosto si stima una flessione congiunturale per importazioni del 3,7% e delle esportazioni del 2,7%. La diminuzione su base mensile dell'export si deve all'ampia contrazione delle vendite verso l'area extra Ue (-7,7%), mentre le esportazioni verso l'area Ue crescono del 2,1%. Tornando alla legge di bilancio, sull'Irpef si attende di capire se ci sarà o meno una sterilizzazione del beneficio per i redditi più alti: un indizio lo dà Tajani, facendo intendere che il beneficio sarà per tutti. Non è ancora chiusa nemmeno la partita sulla rottamazione, fortemente voluta dalla Lega. Riguarderà tutto il 2023, ma resta da definire il perimetro: dovrebbe riguardare le cartelle da mancati versamenti, non quelle da accertamenti.
Anche per la sterilizzazione 'selettiva' dell'aumento dell'età pensionabile la trattativa è ancora aperta: al momento verrebbe considerata difficile l'ipotesi di un aumento a gradini di un mese l'anno, mentre si ragiona sull'esclusione di usuranti e precoci e di chi ha già compiuto 64 anni. Infine sull'esclusione della prima casa dall'Isee, per il tetto del valore catastale spunta l'ipotesi (dopo quella dei 75mila) di 95 mila euro. Si attende il testo finale della manovra anche per capire se ci sarà l'Ires premiale. "Lavoratori e pensionati hanno contribuito in modo determinante al gravoso risanamento dei conti pubblici attraverso il fiscal drag": per loro la Cisl chiede quindi "misure decise di sostegno in manovra, anche attraverso la defiscalizzazione delle tredicesime, la detassazione del lavoro scomodo, l'abbassamento della seconda aliquota Irpef fino a 60 mila euro e l'adeguamento pieno delle pensioni all'inflazione", si legge nel documento approvato all'unanimità dal comitato esecutivo della Cisl, in cui si sottolinea anche la necessità di rilanciare "investimenti ad alto moltiplicatore sociale, a partire da competenze, innovazione e sanità, e una gestione della finanza pubblica che non sacrifichi più crescita e coesione".
Rodolfo Ricci