Quindici giorni dall'esercizio provvisorio e sulla manovra ancora neanche un voto. Governo e maggioranza continuano a riscrivere la legge di bilancio con emendamenti che arrivano a singhiozzo in commissione senza trovare l'intesa sufficiente per avviare i lavori. "Ritardi indecenti, siamo al bullismo istituzionale", attaccano i Democratici. Il partito della premier prova a minimizzare ma lo spauracchio è il rischio ostruzionismo da parte delle opposizioni: "quando c'è un quadro completo anche concordato nelle modalità con la minoranza, se si vuole si va molto rapidi", taglia corto il senatore di FdI e relatore alla legge di bilancio Guido Liris nel giorno in cui i lavori parlamentari slittano ancora una volta.
La stretta sui professionisti che lavorano per la pubblica amministrazione, i tagli alla Rai e alle tv locali, la riscrittura delle misure care alle imprese come l'iperammortamento (che potrebbe vedere al ribasso le aliquote per gli investimenti green), le norme su pensioni e lavoro sono alcune degli ultimi capitoli che vedono governo e alleati fronteggiarsi spesso con visioni opposte. Appare invece ormai chiusa la vicenda dell'oro di Banca d'Italia. L'ultima riformulazione che porterà il Tesoro ricalcherà quanto scritto dal ministro dell'Economica Giancarlo Giorgetti a Christine Lagarde: "La disponibilità e gestione delle riserve auree del popolo italiano sono in capo alla Banca d'Italia in conformità alle regole dei Trattati".
Ma la Bce ci tiene a precisare anche un altro punto: "Le misure a carico delle banche previste dalla manovra potrebbero avere una serie di effetti negativi sul comparto del credito italiano in termini, fra gli altri, di erogazione del credito, utili, patrimonio e liquidità. Complessivamente si prevede che le misure di cui aumentino il carico fiscale effettivo sul settore bancario",si legge.In bilico invece continua a restare l'emendamento sull'oro da investimento, così come le proposte - firmate anche da FdI - sui condoni che potrebbero uscire dalla manovra per rientrare nella riforma dell'edilizia targata Matteo Salvini. Intanto il leader della Lega difende la misura per innalzare il tetto per il contante a 10 mila euro (seppur pagando una tassa): "Uno deve poter usare i suoi soldi come cavolo vuole - dice parlando dalla festa di Atreju - senza doversi giustificare per quelli che ha nel conto corrente: non siamo in Venezuela". Resta anche da capire il destino della tassa sui mini pacchi extra Ue, che rischia di sovrapporsi con quella europea: "se c'è compatibilità sulle tempistiche, chiaramente ascoltando anche l'Europa, si procederà sin da quest'anno", è la spiegazione all'insegna della cautela fatta dal relatore Liris.
Tra le norme su cui pare invece esserci un'intesa bipartisan, quella per Roma Capitale: un emendamento del governo dà al Campidoglio certezza dei fondi modificando il meccanismo di partecipazione al fondo perequativo e anche stabilendo una quota fissa di Imu che possa essere trattenuta dall'Agenzia delle Entrate. Piccoli e grandi interrogativi che si sommano e a cui però occorrerà dare risposte entro tempi brevi. La commissione Bilancio del Senato, che avrebbe dovuto riunirsi nella sera di domenica è slittata un'ennesima volta: la convocazione era per ieri e poi il calendario promette sedute, anche serali, fino a sabato.
Quasi tutti scommettono sull'approdo del testo in Aula a Palazzo Madama lunedì 22 dicembre mentre alla Camera il via liberà è ormai atteso tra Natale e Capodanno. Mentre è in corso il lungo cammino della Legge di bilancio arriva un datto: dopo la contrazione del 2024 sul 2023 (-3,3 miliardi di euro, pari a -0,5%), nei primi nove mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, le esportazioni italiane nel mondo sono tornate a crescere e hanno registrato un incremento di 16,6 miliardi di euro (+3,6%). Lo segnala l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia). "Pur essendo prematuro trarre delle conclusioni definitive - precisa l'associazione in una nota - l'implementazione dei dazi voluta dall'amministrazione Trump sembra non aver inciso sulle nostre vendite all'estero né verso gli Stati Uniti né verso gli altri mercati internazionali". Secondo l'Ocse, dopo aver superato il Giappone (184 miliardi), ora ci precedono solo la Cina (944,6), gli Usa (547,8) e la Germania (453,8).
Rodolfo Ricci
