Sabato 28 giugno 2025, ore 15:42

Italia 

Meloni: la priorità è il negoziato 

L'azione degli Stati Uniti contro i siti nucleari in Iran ha fatto impennare, in un effetto domino su scala mondiale, i livelli di allarme anche in Italia. Massima allerta già in vigore da giorni in Italia, dall'inizio della crisi, ma quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica ha cambiato il volto del conflitto, rendendo necessario un ulteriore innalzamento nell'attività di controllo. Sono oltre 29 mila gli obiettivi sensibili sottoposti a vigilanza, tra questi oltre 10 mila sono infrastrutture critiche e circa un migliaio riguardano interessi statunitensi e israeliani. Decisioni prese domenica in una giornata lunga e complessa sul piano della sicurezza iniziata nelle primissime ore della mattina a Palazzo Chigi con l'incontro tra la premier Meloni, i ministri interessati e i vertici dell'intelligence. I piani già in essere prevedono un rafforzamento costante della sorveglianza nei luoghi pubblici ad alta frequentazione: musei, monumenti, eventi culturali, concerti, appuntamenti sportivi e aree turistiche strategiche. In generale siti di interesse o appuntamenti che richiamano un gran numero di persone. Anche le autorità locali sono state coinvolte nel potenziamento dei dispositivi di prevenzione e controllo intensificato nelle principali città oltre che nella Capitale. Potenziate le attività di prevenzione e analisi dei rischi per la sicurezza interna, con particolare attenzione alle misure di contrasto al terrorismo. È quanto messo a punto al Viminale al termine di riunioni operative ai massimi livelli: lavoro di analisi nel Comitato strategico antiterrorismo e pianificazione delle attività nel Comitato nazionale sull'ordine e sicurezza presieduto dal Ministro dell'Interno Piantedosi, a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine, delle agenzie di intelligence e delle strutture della cybersicurezza. Particolare attenzione è rivolta, quindi, agli obiettivi americani presenti sul territorio: rafforzati i dispositivi nelle basi militari statunitensi in Italia, da Aviano a Sigonella. Scattate anche le procedure per garantire la sicurezza dei militari americani che prestano servizio nelle strutture. L'escalation militare nel quadrante mediorientale arriva peraltro nel pieno dell'anno giubilare. Le misure di sicurezza nell'area del Vaticano, così come in molte parti della Capitale, sono state ulteriormente rafforzate. Innalzata la vigilanza anche per gli appuntamenti in programma, in particolare per gli eventi del Giubileo. Attenzione massima riservata a possibili obiettivi statunitensi e israeliani, in tutto circa un migliaio di target già sorvegliati ma su cui ora ci sarà una sensibilizzazione delle misure in atto.
L'attacco degli Usa all'Iran impone all'Italia anche di rimodulare la strategia politica: continuare a lavorare per la de-escalation, ma al contempo prepararsi anche al peggio. Per questo, la premier Meloni domenica ha anche sentito diversi leader internazionali condividendo con loro la necessità di riprendere rapidamente i negoziati e giungere ad una soluzione politica della crisi. Nella stessa giornata il punto telefonico con il capo dello Stato Mattarella, per tenerlo informato e condividere l'obiettivo di far tornare l'Iran al tavolo delle trattative. La postura dell'Italia nello scacchiere mediorientale è stato oggetto anche di una lunga chiamata con la segretaria del Pd Schlein, che chiede al Governo di non partecipare ad azioni militari né di consentire che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno alla guerra. Posizione confermata nella risoluzione che il Pd ha presentato in vista delle comunicazioni alla Camera di lunedì pomeriggio della premier Meloni in vista del Consiglio europeo.
Nel suo intervento in Aula Meloni ha sottolineato tra l’altro: ”Stiamo monitorando il prezzo del petrolio e dell'energia a livello mondiale, ma in ogni caso ci siamo già occupati di assicurare all'Italia gli approvvigionamenti energetici necessari in caso di crisi”. La premier ha posi precisato: nessun aereo americano è partito da basi italiane per colpire l’Iran. Per la presidente del Consiglio ”è giunto il tempo di abbandonare le ambiguità: Teheran deve fare un accordo con gli Usa, è pericoloso anche per l’Italia che abbia armi nucleari”. Quanto alla situazione a Gaza ” la legittima reazione di Israele a un insensato attacco sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili”.
Giampiero Guadagni

( 23 giugno 2025 )

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