Mercoledì 3 dicembre 2025, ore 2:31

Legge di bilancio 

Più vicina l’intesa con le banche: Fi vuole che l’Irap resti al 2% 

Resta ancora difficile fare previsioni. Ma sarebbe vicina l'intesa sul nuovo contributo di banche e assicurazioni alla
manovra. Dopo l'incontro di venerdì scorso a Palazzo Chigi, infatti, le interlocuzioni tra governo e istituti di credito - si racconta - sarebbero aperti e nella maggioranza, in particolare dalle parti di Forza Italia, emerge ottimismo su un accordo di massima. "Si dovrebbe arrivare a un'intesa - spiega il capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri - che dovrebbe mantenere il rialzo Irap di due punti e non del 2,5% e si proseguirà, poi, sulla via delle intese per individuare altre soluzioni legate ai flussi di cassa". Il contributo delle banche, dunque, se non sotto forma di ulteriore versamento Irap dovrebbe arrivare attraverso un meccanismo di anticipo di liquidità sul modello di quanto avvenuto nella scorsa legge di bilancio. Dall'Abi, per ora, non arrivano commenti ufficiali. Certo è che nell'ultimo incontro con il viceministro Leo, di fronte alla prospettiva di un ulteriore aumento d'Irap dello 0,5%, l'associazione aveva ribadito le proprie posizioni: gli istituti responsabilmente comprendono le necessità del bilancio pubblico ma il pacchetto di misure varate a ottobre è già molto oneroso per accettare un ulteriore aggravio.

Nel comparto bancario perciò una possibile conferma dell'aumento al 2% viene vista con sollievo anche perché dei meccanismi di detrazione previsti da alcuni emendamenti avrebbero beneficiato solo i piccolissimi istituti mono-sportello o quasi. C'è poi apertura, come già annunciato fin dai primi contatti con il governo, a mettere in campo soluzioni di disponibilità della liquidità sulla scia della manovra dello scorso anno. Si lima e si tratta sui dettagli, dunque. Che, sempre secondo fonti di Forza Italia, riguarderebbero anche la modifica della norma sui dividendi. Dal Mef non ci sono conferme ufficiali ed è da capire anche quale sarà la posizione di alleati di governo come la Lega che hanno da subito proposto un contributo ulteriore delle banche.

Ma tant'è. Un'intesa potrebbe portare risorse fondamentali alla manovra per le modifiche concordate che, in base a quanto emerso dall'ultimo vertice di maggioranza, quoterebbero oltre un miliardo. Oltre all'ulteriore aiuto da banche e assicurazioni, che sarebbero coinvolte anche attraverso un incremento delle polizze per gli infortuni del conducente, le nuove coperture potrebbero arrivare dalla tassa sui piccoli pacchi extra Ue ma anche, probabilmente, dalla Tobin tax o dall'innalzamento, previsto in un emendamento di FdI, dal 18 al 21% della rivalutazione delle partecipazioni societarie e dei terreni. Le richieste, però, restano tante anche dai partiti della maggioranza. Certa la modifica sugli affitti brevi voluta da FI e Lega con l'innalzamento della cedolare solo dal terzo immobile e che dovrebbe autofinanziarsi. Si studia, poi, la soluzione sulle compensazioni dei contributi, così come sull'estensione della soglia di valore catastale della prima casa da scontare dall'Isee e sui libri di testo.

Su questo punto resta da capire se già in manovra potrà avere riscontro l'idea lanciata dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti su finanziamenti per le scuole che comprino i libri per gli studenti (tra gli emendamenti ce n'è uno in questo senso di Az). Intanto Fratelli d'Italia tiene il punto sull'oro di Bankitalia dopo la riformulazione dell'emendamento in materia. "A noi - evidenzia Marco Osnato - interessa un dibattito sul tema della maggiore democratizzazione della banca centrale". Da oggi partirà il lavoro sulle proposte di modifica segnalate e i gruppi avranno incontri bilaterali col governo per provare a fare una scrematura. Si stringono, dunque, i tempi per provare ad arrivare in Aula al Senato entro il 15 dicembre.

Rodolfo Ricci

( 1 dicembre 2025 )

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