Con la sottoscrizione definitiva avvenuta martedì all’Aran, diventa pienamente operante il Ccnl del comparto istruzione e ricerca per il triennio 2022/24. Tra gennaio e febbraio si attende la liquidazione del saldo dei benefici economici previsti dal contratto, cui si aggiungono gli arretrati spettanti con decorrenza dal 1° gennaio 2024 (e per una piccola parte dal 1° gennaio 2025), per un ammontare lordo che va dai 1.400 ai 2.200 euro circa per il personale docente e dai 1.300 ai 2.500 per il personale Ata. Sottolinea la segretaria generale della Cisl Scuola Barbacci: ”Non c’era più alcuna ragione per ritardare il rinnovo di un contratto a triennio già ampiamente scaduto. Ora siamo nelle condizioni di puntare a un ulteriore rinnovo, quello del triennio 2025/27: il nostro obiettivo è aprire al più presto il negoziato, in modo da concludere le trattative entro il 2026, con un nuovo aumento retributivo per tutto il personale scolastico. Per altri comparti, come le Funzioni Centrali, il tavolo di trattativa è già aperto, chiediamo che lo stesso avvenga il più rapidamente possibile anche per il nostro”. Dare puntualità ai rinnovi, aggiunge Barbacci, ”è una delle condizioni necessarie per tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Per fare, concretamente, un altro passo importante verso un riallineamento ai trattamenti economici in ambito europeo, che resta l’obiettivo di fondo della nostra azione”.
Giampiero Guadagni
